Quotidiano sportivo a cura di Alberto Mangano e Giovanni Vigilante
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Chiamo io? No, chiama tu

La situazione Foggia è sempre più ingarbugliata. Al dire il vero questa non è una novità perchè, al di là di dichiarazioni rassicuranti apparse spesso di facciata, la tranquillità non è mai trapelata all’interno del sodalizio almeno da questa estate. A dire il vero, quando poi sui social è apparsa la foto del brindisi, in tanti hanno tirato un sospiro di sollievo non tanto per i nuovi acquirenti dei quali si avevano più o meno notizie frammentarie, quanto per il fatto che per lo meno si sarebbe messa la parola fine ad una diatriba a distanza ormai patetica e antipatica.
In verità, la mancanza di un socio importante in quella foto faceva venire qualche dubbio e poi, quando la Pintus ha dichiarato di non voler accettare l’offerta e di volere addirittura esercitare il diritto di prelazione, è sembrata volesse solo mettersi di traverso per ripicca.
Oggi scopriamo da un articolo apparso su Foggia città aperta, che colui che doveva acquisire le quote minoritarie, con una operazione che sarebbe servita da apripista all’ingresso del gruppo Di Silvio in società, dinanzi alla prelazione della Pintus, non solo fa marcia indietro ma rivela una debitoria del club che supererebbe il milione di euro. Ovviamente dando per veritiere queste dichiarazioni che provengono da una persona che non conosciamo e sicuramente ancora esterna alla società stessa, ci viene da fare qualche considerazione.
La prima cosa che si fa quando si valuta un acquisto del genere è valutare cosa c’è che non si vede e cioè valutare prima se ci sono debiti pregressi e poi alzare i calici. Sappiamo che la debitoria è legata anche e soprattutto alla situazione Covid ma certamente 15 giorni fa la situazione non doveva essere tanto lontana da quella attuale.
A questo punto non era proprio così da buttare l’offerta di Canonico che, a fronte di una offerta definita inaccettabile, avrebbe previsto l’accollo di tale debitoria e soprattutto si sarebbe potuta concludere abbondantemente in tempo per essere pronti per il mercato di gennaio.
Sembra poi strano che la Pintus voglia liquidare il socio e prendersi l’80% della società e quindi con un esborso dell’80% di cotanta debitoria. Evidentemente nessuno si aspettava questa mossa, che al di là dei progetti futuri, è una impresa di non poco conto, così imprevedibile da autorizzare un brindisi.
Cosa succederà ora? Di sorprese ne stiamo contando tante, una dietro l’altra, ma può sembrare logico che l’imprenditrice sarda possa acquisire l’intero pacchetto societario per continuare da sola o forse per vendere da sola a terzi. Per fare questo comunque bisogna andare dal notaio.
Ora il problema è sapere chi deve chiamare l’altro. Lui aspetta lei, lei aspetta lui ed intanto il tempo continua a passare.

Alberto Mangano

Alberto Mangano

Giornalista sportivo , opinionista televisivo. Tra le sue collaborazioni quella con Il Mattino di Foggia. Autore del sito www.manganofoggia.it sulla storia, la cultura e le curiosità sulla sua città. Autore inoltre di diversi libri su Foggia e sul Foggia.
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