Chi ci spiega certe scelte?
È difficile essere propositivi dopo una giornata così spietata nei confronti del Foggia. Probabilmente è un mio limite ma se alle volte una prestazione così e così poteva farci vedere il bicchiere mezzo pieno grazie al risultato dei rossoneri o magari a qualche mezzo passo degli altri, questa volta è difficile individuare persino il bicchiere.
Non ci aiutano nemmeno le dichiarazioni di fine gara perchè il silenzio del tecnico apre a tante interpretazioni che a questo punto sono tutte attendibili. Spesso la società ha chiesto di fare tutti corpo unico, di non drammatizzare dinanzi ad un risultato negativo ma questa volta la piazza non ha colpe se nessuno parla mentre la prestazione e il risultato sono sotto gli occhi di tutti, la classifica è seriamente preoccupante.
Ci troviamo a commentare una gara che il Foggia affrontava con diverse situazioni a suo favore come per esempio le assenze per squalifica di due difensori avversari titolari mentre i rossoneri erano nelle condizioni di poter schierare praticamente la formazione migliore. Il Gravina scombinava le carte in tavola in quanto, a fronte di un Foggia con il baricentro avanzato, schierava un 4-3-3 che metteva Santoro nelle condizioni di giocare spesso senza un difensore che lo contrastasse. Nel momento in cui il Foggia poi resta in 10 il Gravina, senza alcun timore reverenziale, aspetta il Foggia, blocca tutti gli spazi e coglie l’occasione per trafiggerlo. Il liscio di Campagna in area vale però quanto il colpo di testa di Anelli che a porta vuota, manda oltre la traversa la possibilità di pareggiare.
E alla fine bisogna anche ringraziare il giovane Di Stasio che evita un mortificante 3-0 ad opera sempre di Santoro che dimostra di essere un attaccante di categoria, uno di quelli che mettono sempre paura agli avversari soprattutto se lasciati maledettamente soli.
Manca Viscomi ma nessuno sa perchè, chi può dirci perchè Kourfalidis fuori e Salines in campo? Qualcuno a fine partita avrebbe dovuto chiarirlo.
Vogliamo pensare che il non voler parlare a fine partita sia il frutto di una rabbia del momento che, in ogni caso, non è giustificata e che nei prossimi giorni si possa ascoltare chi è responsabile di alcune scelte che alla fine hanno determinato il risultato di una partita che potrebbe essere fortemente determinante per il risultato finale.
L’atteggiamento dei tifosi che hanno accompagnato la squadra nelle Murge è emblematico: incitare la squadra sino al 94′ per poi girarsi e andar via senza nemmeno una parola di protesta verso la squadra, quasi una resa, racconta il momento di assoluta crisi del gruppo.
Lasciamo che i prossimi giorni possano schiarire le menti di tutti perchè ora rischiamo veramente di non aiutare la squadra in vista dell’appuntamento di domenica prossima, una gara che può già sembrare purtroppo un’ultima spiaggia.