Che vigilia!
La vigilia dell’ultimo atto è una vigilia combattuta. Se da un lato c’è la consapevolezza di avere una squadra che, nelle ultime due giornate ha disputato due ottime gare, dall’altra c’è l’incubo delle ultime partite lontano da casa quando alle promesse prima della partenza non avevano fatto seguito prestazioni e risultato.
La salvezza è a portata di mano, dipende dalla squadra, non si è legati a nessuno se si incamerano i tre punti mentre le altre combinazioni si potrebbero prendere in considerazione solo nel caso di pareggio o addirittura di sconfitta.
Un campionato che, dopo Cremona, sembrava ormai perso, può essere salvato all’ultimo “ciak” ma ciascun tifoso dovrà vivere novanta minuti difficili, con ansia e preoccupazione ma soprattutto con il paventarsi del dramma di rivedere un passato che si era dimenticato, che si pensava cancellato per sempre.
Bisognerà stringere i denti, bisognerà soffrire, bisognerà comunque avere fiducia nel campo senza tentennamenti, tutti all’unisono, gli 11 in campo, i 10 in panchina, i 3000 sugli spalti, le migliaia in tv.
Guai a farsi i calcoli, guai a pensare a sconti di pena o a squadre che potrebbero essere retrocesse d’ufficio, sarebbe un suicidio.
Quindi, con il defibrillatore pronto, stringiamoci tutti in un abbraccio e cominciamo a cantare…la vittoria non potrà sfuggirci!