Centenario: Intervista a Paolo De Giovanni
di Antonio Cascavilla
In occasione del centenario del Foggia Calcio abbiamo intervistato l’ex calciatore rossonero Paolo De Giovanni.
Paolo De Giovanni, originario di San Marco in Lamis, è stato un difensore del Foggia negli anni ‘70.
Compagno di squadra di Gigi Del Neri, Giovanni Pirazzini e Nevio Scala, De Giovanni disputa una sola presenza nel campionato di serie A e più di cento presenze in quello di serie B.
Riportiamo di seguito le sue parole ai nostri microfoni.
Paolo de Giovanni, vecchia gloria del Foggia. Quali sono i ricordi da calciatore rossonero?
“I ricordi sono dei ricordi come un po’ per tutte le altre squadre anche se il Foggia è stato per me una società a cui devo una riconoscenza in più perché è stata la società che mi ha dato la possibilità di entrare in una certa categoria, l’esordio in serie A è avvenuto con il Foggia e poi sono arrivate le altre società”.
C’era un compagno di squadra con cui aveva maggiore intesa?
“ Io sono stato una persona molto tranquilla, avevo rapporti di stima e di fiducia con tutti.
Di solito, dopo gli allenamenti, si usciva insieme, si giocava a carte. C’erano alcuni a cui ero più legato e altri con cui non avevo molta confidenza”.
Che cosa pensa del futuro della società rossonera. Secondo lei cosa merita una piazza così importante come la città di Foggia?
“Per il passato calcistico il Foggia merita sicuramente di più. Purtroppo Foggia negli ultimi anni è caduta un po’ troppo in basso.
Mi auguro che quest’anno, in qualche modo, si riesca a risolvere il problema. Ho saputo che ci sono delle persone che vorrebbero entrare nella dirigenza del Foggia. Spero che questa nuova società sia forte, ma soprattutto sia capace di riportare in alto il Foggia”.
Infine De Giovanni ha rilasciato delle dichiarazioni riguardo allo scandalo che ha colpito la squadra dell’ASD San Marco:
“San Marco come tradizione calcistica è stata sempre buona. Dopo tanti sacrifici dispiace vedere una squadra che venga retrocessa in questo modo. Questo dipende un po’ dal fatto che nella stanza dei dottori non si ha chi in qualche modo ti protegge o ti difende. Mi auguro che qualcuno ci ripensi e dia la possibilità al San Marco di tornare in Eccellenza”.