C’è ancora tanto da fare
di Giuseppe Roberto
Lo stile Grassadonia si vede a tratti, pochi tra l’altro. In una serie di amichevoli l’unica certezza è stata quella di carichi di lavoro diversi. Sul piano del gioco poco da raccontare. Se la squadretta che hai di fronte ti pressa, le idee spariscono e ti trovi a giocare “Sporco” anche con la rappresentativa del Trento pur di mantenere un risultato. Riscopriamo Floriano, anzi, a dire il vero lo scopriamo meno di quanto si possa immaginare. Martinelli pare in forma, sperando in una continuità. I nuovi cercano di mettersi in evidenza con buona volontà. Gori si vede che ha istinto ma pare ancora impacciato e deciso. Alla fine sono i soliti che tranquillizzano tutti, con Mazzeo in testa al gruppetto è Kragl che nonostante stia ancora digerendo le ferie non perde la stoffa. Tutto questo ci prepara ad un campionato partendo da -8, o magari -5 e comunque da meno di quanto ci si aspettava. Resta la consapevolezza di aver scelto un allenatore capace di dare una continuità ad una idea che, negli anni ha caratterizzato questa piazza. Una piazza esigente, attenta, più o meno come tutti gli ultranovantenni nei confronti dei nipoti.