E alla fine arriva il popolo rossonero

Il traguardo è all’orizzonte, il Foggia lunedì dovrebbe completare l’iter per la iscrizione al campionato di serie C scongiurando di fatto la possibilità di dover partire dai dilettanti. E così, una amara retrocessione viene accolta con il sorriso sulle labbra perchè almeno si sa che la storia continua. Avremmo voluto spiegazioni circa il campionato appena concluso, avremmo voluto che qualcuno si assumesse le responsabilità per un tracollo così mortificante ed invece, dopo settimane di silenzio, dopo dichiarazioni circa la necessità di farsi tutelare in tutte le sedi giudiziarie, arriva la notizia bomba di un disimpegno della società con la conseguente necessità di correre contro il tempo per non sprofondare.
Ed ecco che, ancora una volta, il popolo rossonero si muove. In primis il mondo degli imprenditori che richiamati dal sindaco corrono al capezzale del moribondo e, al tempo stesso, il popolo dei pixel, della Missione Lega Pro, delle fantomatiche membership, degli abbonamenti a scatola chiusa senza conoscere nemmeno la categoria, corre in banca per il proprio sostegno.
Ancora una volta il popolo mette le pezze per passi più lunghi della propria gamba, per un monte ingaggi non proporzionato alla forza espressa in campo, per rinnovi di contratto che ora sono una zavorra, per non aver messo in preventivo che oltre al dolce rappresentato dalla serie A, c’era anche il salato della retrocessione.
Oggi il popolo rossonero è contento, la squadra sta per iscriversi, non fa niente che si è perso sul campo, la paventata scomparsa ha mitigato la delusione.
Le proprietà vanno sempre ringraziate. Non è affatto semplice far convivere passioni e bilanci. Chiediamo però alla prossima società di partire dai giovani, di programmare con raziocinio perchè la gente è stanca di illudersi con i campioni e poi dover correre in banca per rimediare.
Chiediamo inoltre alla nuova società di confrontarsi con la stampa e la tifoseria sempre, nel bene e nel male esaltandosi per le vittorie ma sapendo assumersi pubblicamente anche le proprie responsabilità.