Vincere senza se e senza ma…
La gara con lo Spezia si avvicina e l’attesa, con la conseguente tensione, si percepisce evidente. Tutti sanno che questa volta non si potrà fare a meno dei tre punti per cercare quanto prima di agganciare almeno il treno dei playout per provare, nel rush finale, di giungere anche al difficile traguardo della salvezza diretta.
La società ha compreso come, in questo momento delicato, solo l’inferno dello Zaccheria può fare la differenza, può aiutare a ritrovare quella strada che porta alla vittoria e ha sensibilmente diminuito il prezzo dei tagliandi per la gara contro la squadra dell’ex Pasquale Marino.
Ora non è più tempo per piangersi addosso dopo gli errori arbitrali del Rigamonti, così non ha più senso pensare alla scelta del modulo e a quella degli uomini da mandare in campo. Oggi è necessario mandare in campo chi è in grado di dare quel qualcosa in più, che possa in campo essere in grado di trascinare i compagni nel buttare il cuore oltre l’ostacolo perchè teoria e tattica, in questo momento della stagione, sono sopraffatti da determinazione, concentrazione e capacità di aggredire l’avversario. Anche nell’ultima giornata, quella di martedì, si è visto che nessun risultato nasce scontato, che le differenze tecniche e quelle relative alle posizioni in classifica vengono azzerate dalle motivazioni, quelle che la squadra di Grassadonia deve trovare insieme al suo pubblico, quello importante, quello delle grandi occasioni.
Questa volta la partita è una finale ma nel vero senso della parola, la vittoria non può essere rimandata, un risultato diverso non avrebbe più giustificazioni. Il Foggia ormai è un imbuto e le ultime sette gare dovranno portarlo o in cielo o all’inferno.