In serie B la crisi delle big!
di Alessio Mangano
Il campionato di serie B è strano e non sempre chi costruisce una squadra per demolire la concorrenza riesce nel suo intento. Basti pensare alle squadre che retrocedono dalla massima serie e che si trovano in difficoltà nel primo anno di cadetteria. Quest’anno per esempio Benevento Verona e Crotone, squadre che avrebbero dovuto provare a risalire senza se e senza ma, stanno incontrando notevoli difficoltà.
Molto spesso l’atteggiamemto di tali squadre è quasi di una “supponenza” inconsapevole che fa sì che subentri una certa superficialità che è sempre deleteria per chi deve cercare di raggiungere un risultato. Un po’ quello che successe al Foggia di Kolyvanov e Bresciani che con Delio Rossi in panchina rischiarono di retrocedere in serie C. Alcuni calciatori non si calano nella nuova dimensione dopo aver giocato nei grandi stadi del calcio italiano. Magari un solo anno in serie B serve a condurre l’ambiente e qualche presunta “stella” verso un buon bagno di umiltà per riprovare a mettere le proprie capacità e le proprie professionalità al servizio di un obiettivo stabilito.
Non sempre però è così. Molte società, subito dopo la retrocessione, magari anche aiutate dal “paracadute”, cercano di mantenere intatta la intelaiatura, magari cambiano la guida tecnica e il loro insuccesso deriva forse più dall’atteggiamemento tattico che dalla “spocchia” dei singoli. Se una squadra l’anno precedente, in serie A, aveva lottato sino all’ultima giornata per evitare il tracollo, lo aveva fatto con un gioco essenziale, utilitaristico: in casa della Juventus aveva cercato di limitare i danni cercando di portare a casa almeno un punto.
Il Crotone per esempio, ha mantenuto più o meno la squadra dello scorso anno cercando di voler cambiare nel minor tempo possibile un atteggiamento che da difensivo dovesse diventare altamente offensivo. Sulla carta ci poteva anche essere la scelta di un tecnico come Stroppa, capace di far giocare le sue squadre nella metà campo avversaria ma che, proprio per questo, spesso lasciava troppo spazio agli avversari curando meno la fase difensiva. Quindi o dai il tempo a Stroppa di far crescere la squadra nel suo atteggiamento o gli dai la possibilità di cambiare da subito parte della rosa per adeguarla al nuovo modo di giocare. Ovviamente,se vuoi salire subito, devi fare anche delle scelte, come il cambio in panchina, sperando che le stesse possano portare a risultati diversi.
Quindi, molto spesso, la squadra è forte quando è capace di calarsi subito nella categoria, perchè solo con i nomi rischi di fare una grande squadra sulla carta ma che sul campo soffre la caparbietà e la determinazione delle altre.