Foggia, quanta sfortuna
di Massimiliano Contini
Un discreto Foggia ma anche tanta sfortuna. La partita contro lo Spezia nascondeva parecchie insidie che si sono evinte nel risultato finale che, però, ha portato comunque un punto prezioso utile ancor di più alla luce sia dell’andamento della partita stessa che degli altri risultati della giornata. Il pareggio permette di restare ancora in piena lotta per salvarsi e di cominciare la volata verso le partite conclusive del girone d’andata con un risultato positivo, anche perché ogni risultato va contestualizzato con il momento. Lo Spezia veniva dalla bella vittoria di 7 giorni fa contro il Benevento e sta attraversando uno splendido momento di forma e oltre all’entusiasmo si è confermata una buonissima squadra, complicata da affrontare. In terra ligure non è un caso se quest’anno hanno fatto fatica anche le big e nella storia dei satanelli è sempre stato un campo particolarmente ostico (ricordiamo la sconfitta dello scorso anno). La partita di domenica l’ha dimostrato e il punto conquistato va catalogato tra quelli guadagnati. Nell’ultimo mese era fondamentale soprattutto riuscire a trovare una continuità e anche per questo è importante approfondire l’analisi dei risultati dell’ultimo periodo: dalla sconfitta di Cosenza che aveva fatto scattare il campanello d’allarme, si sono affrontati Brescia e Lecce in casa, Cittadella, e appunto lo Spezia fuori. Un calendario che nascondeva grosse insidie, ma che ha portato comunque punti. I risultati utili ottenuti lontano da Foggia, anche badando al sodo ma mostrando sempre una grande compattezza e solidità, alla lunga saranno utilissimi. Sono i risultati come quello di ieri che alla fine del campionato si rivelano pesanti per centrare gli obiettivi. Contro i bianconeri liguri la squadra di Grassadonia ha confermato di saper interpretare la partita gestendo il momento: quando non può segnare, riesce a non prendere gol e questo permette di fare risultato. Detto questo però permangono, ahimè, le annose criticità in fase difensiva, la difesa ha bisogno di essere difesa. Non è un gioco di parole, è la pura verità: il centrocampo deve dare supporto alla fase offensiva come sostegno a quella difensiva e qui sul banco degli imputati salgono il lavoro dei mediani incapaci in questo Foggia di dare sostegno a chi del basamento deve farne uno stile di vita. Se la difesa a differenza dell’anno scorso soffre più del lecito, il centrocampo ha concorso di colpa, in particolare, il mancato filtro dei centrali di centrocampo crea scompiglio e arreca l’inferiorità numerica in una zona in cui al minimo errore si paga dazio. Se si vuole risalire la china della classifica bisogna ritrovare certezze e solidità nel reparto arretrato, considerando la fase difensiva come base primaria per fare un’ottima fase offensiva o almeno per non vanificare quanto di buono fatto fin’ora. Forza Foggia!!!