Un danno poco evitabile
di Giuseppe Roberto
Il fatto è che il galletto non ci piace. Se poi parliamo di un portiere pollo, ancora meno. Eppure le immagini parlano chiaro. Uno schema studiato e provato più volte, che crea dei rischi ed impone sangue freddo. Due compagni di squadra laterali (sistematicamente marcati) uno che arriva centralmente e velocemente, che riceve palla, girandola a destra o sinistra dove uno dei due laterali salendo si è smarcato. Ma cosa succede se il centrale si blocca di colpo dietro l’avversario attento al rinvio? Qui ci viene incontro la statistica. La maggior parte delle volte, il portiere perde tempo, aspetta è guarda oltre o per un rinvio lungo. In altre, quando si sente la pressione della partita, si da la palla su un laterale che, sistematicamente anticipato, concede un cross al centro con rischio sotto porta. La peggiore è quando si va in tilt, servendo la palla centrale all’avversario, concedendo praticamente un rigore in movimento. Molti allenatori preferiscono non giocare, il lancio lungo resta una tattica di difesa. Altri preferiscono il gioco che però, presuppone oltre ai tatticismi, una natura innata nel chi deve attuarlo. Tante volte Guarna ha salvato la porta con un coro unanime “Mam che ha parat”…altre no, con un coro più o meno simile “Mam che c… ha cumbnt”. Probabilmente in pochi sono a conoscenza se esista tra le riserve, un portiere che abbia più sangue freddo. Probabilmente diminuirebbero i “Mam che ha parat” favorendo i “Mam che c… ha cumbnt”. Fatto sta che perdere una occasione così dà ai nervi. Diventa difficile giustificare Guarna e facile attaccare il modulo di Stroppa. Soprattutto nel momento in cui mi sento più allenatore e portiere io di loro due messi insieme.