Quotidiano sportivo a cura di Alberto Mangano e Giovanni Vigilante
Considerazioni semiserie In primo piano

53 anni di calcio presi a calci (prima puntata)


Correva l’anno 1965, almeno fino a luglio, quando il mondo si fermò e nacqui io, in una vecchia maternità, con una vecchia infermiera che non si faceva capace di aver perso contro la Roma l’ultima del campionato 64/65.

Lei diceva all’infermiere “Ha perso il Foggia con un gol a cazzo”, rispondeva l’infermiere “Ha perso l’Incedit con un gol a cazzo”, replicava il primario “Ma sit d Fogg o no, facit rid tut e duj”. Avevo appena aperto gli occhi e già non mi sentivo ne carne ne pesce, con la mia tutina rossa, le calzini nere ed un diavolo ricamato sul petto che solo a guardarlo mi faceva piangere tutta la notte.

La vecchia infermiera sosteneva “Stu criatur ten i corn, ogni volta che lo cambio piange due volte, manco a farlo apposta” (riferendosi al risultato con il torino).

Mia madre mi guardava incuriosito, vestito in una maniera che se avesse solo immaginato, probabilmente avrebbe abortito sbattendo la pancia contro un muro chiedendosi il perché.

Mio padre invece era orgoglioso, lui copiava lo stile di Rosa Rosa abbinandolo a quello di Oronzo Pugliese, veniva fuori una persona distinta, praticamente se gli schiacciavi un piede per sbaglio, ti tagliava la testa con eleganza sopraffina ed imprecazioni in un napoletano andante. ……..continua

Redazione Solofoggia.it

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