Quotidiano sportivo a cura di Alberto Mangano e Giovanni Vigilante
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Sull’orlo del baratro

Se si sta sull’orlo del baratro, il motivo non è solo legato al fatto di intravedere uno spareggio contro una squadra più forte, ma anche perchè ormai non c’è più la voglia di lottare da parte della squadra e dell’ambiente.
La delusione è tanta, il suicidio, solo in parte immaginabile, è riuscito e non si intravede la possibilità di un epilogo diverso dalla retrocessione.
Il 31 marzo si è voluto dare una mazzata definitiva su una situazione imbarazzante dopo una conduzione societaria deficitaria sotto tutti i punti di vista. I proclami andrebbero esternati sempre a bocce ferme, in questo caso quando si è già certi di avere la salvezza in tasca.
Ed invece si è demotivata la squadra, la guida tecnica e l’ambiente dopo questo muro contro muro.
Una quindicina di anni fa, con una nuova società che stava per subentrare, si affrontò un incontro drammatico contro il Pescina ma c’era una società alle spalle e soprattutto un ambiente che determinò, anche se con fortuna, quella salvezza che stava sfuggendo.
Oggi non c’è più niente e, se è successo che alla fine i playout se la giocheranno le uniche due squadre che non hanno una società alle spalle, vuol dire che la programmazione, le responsabilità di chi comanda e la normale quotidianità, riescono a fare la differenza.
Come chiedere alla squadra una prova di orgoglio se la stessa è stata abbandonata, non considerata e di fatto offesa? Come si può chiedere una prova magistrale a calciatori giovani, magari di prospettiva, cercando di invertire una rotta ormai delineata quando invece loro avevano solo la necessità di dover crescere affiancati da colleghi più esperti? Come uscire da queste sabbie mobili con alla guida tecnica un giovane, anche lui forse di buone prospettive, ma con una forte responsabilità che andrebbe assegnata ad un collega più navigato? Come convincere una piazza a sostenere la propria squadra in questi ultimi 20 giorni dopo tutte le umiliazioni subite in campo e non solo?
Certo bisogna fare uno sforzo tutti insieme magari chiudendo gli occhi e provando a realizzare quella che al momento sembra esser diventata una impresa.
Poi ci interessa poco se salveremo la società a favore di chi ha fatto tutto per cancellare la nostra storia ma, a questo punto, dobbiamo pensare di salvare il nostro patrimonio nella speranza di ritrovare al più presto una nuova proprietà.
Con la speranza di recuperare in 20 giorni quello che ignobilmemte è stato distrutto negli ultimi mesi.

Alberto Mangano

Alberto Mangano

Giornalista sportivo , opinionista televisivo. Tra le sue collaborazioni quella con Il Mattino di Foggia. Autore del sito www.manganofoggia.it sulla storia, la cultura e le curiosità sulla sua città. Autore inoltre di diversi libri su Foggia e sul Foggia.
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