Uno scempio!
Una partita che doveva alimentare le speranze e che invece butta nello sconforto una piazza che si aspettava almeno l’impegno da parte della squadra. Se si dice di voler andare a Torre del Greco per imporre il gioco, per provare a fare la partita, per valutare il percorso di crescita e poi non si fa un’azione degna di questo nome, non si prova a concludere in porta e si diventa inconcludenti a partire dalle idee, allora il discorso diventa estremamente preoccupante.
Il Foggia è andato a far visita ad una squadra in crisi da mesi, con una difesa perforata e non va oltre i due-tre passaggi in difesa con lanci lunghi alla “viva il parroco” consegnando alla storia una delle partite più mortificanti della storia rossonera.
Abbiamo rispettato le scelte del mister anche quando hanno determinato la esclusione di calciatori importanti, lo abbiamo fatto in nome di un 4-3-3 che almeno in questa gara si è vista solo nelle parole del tecnico in sala stampa.
La preoccupazione è che questo scempio si è materializzato in campo contro una diretta concorrente, una che il Foggia potrebbe incontrare nei playout tra pochi mesi. Ha detto bene Cudini a fine partita: “Se questa partita fosse stata l’ultima, ora eravamo retrocessi“.
Il tempo stringe, il margine regge perchè i risultati delle altre non favoriscono recuperi sui rossoneri ma fin quando durerà? Non bastano le scuse, dopo le prossime due gare bisogna tirare una linea dritta e fare le dovute considerazioni sul progetto tecnico. Se si vede bene una squadra durante gli allenamenti e poi in campo si fa tutt’altro, il mister non è in grado di trasmettere i suoi concetti al gruppo e magari il problema non erano solo i “senatori”.
(ph. Calcio Foggia 1920 – Varo Antonellis)