Il problema delle liberatorie

Ci si avvia ad espletare tutte le formalità necessarie alla iscrizione al prossimo campionato di serie C e affiorano nuovi problemi e nuovi rumors che distraggono i tifosi. In una trasmissione sportiva con ospite anche un ex calciatore rossonero, si è parlato del problema delle liberatorie che, una volta rilasciate dai singoli calciatori, dovrebbero entrare a far parte della documentazione necessaria per partecipare al prossimo campionato professionistico. La liberatoria certifica l’avvenuto pagamento delle spettanze dovute dalla società ai suoi tesserati.
Da quanto emerso nel talk-show televisivo, sembrerebbe che più di un calciatore non avrebbe percepito quanto pattuito e questo impedirebbe la firma del “nulla a pretendere“.
Fermo restando che per poter esprimere valutazioni in merito andrebbero ascoltate più campane, riteniamo che non sia sicuramente un comportamento corretto usufruire dei servigi di un dipendente e non retribuirlo adeguatamente soprattutto se si è raggiunto un accordo ad inizio stagione. Questo vale per il Foggia, per qualunque squadra, per qualsiasi rapporto di lavoro in qualsiasi settore.
Se fosse così come si dice, bisognerebbe considerare che a Foggia si è vinto un campionato sicuramente per la bravura del tecnico Corda ma anche per quella di Gerbaudo, Viscomi, Tortori, ecc. Soprattutto se poi si raggiunge un buon risultato, bisogna festeggiarlo tutti insieme, anche onorando i propri impegni.
Detto questo, riteniamo che quello della presentazione delle liberatorie sia un falso problema in quanto una società che prepara la fidejussione, che si appresta a contrattualizzare giocatori importanti, non possa perdere il treno per piccole cifre, considerando gli ingaggi sicuramente non da nababbi in una società dilettantistica.
L’iscrizione è alle porte e non riusciamo ad intravedere nessun ostacolo che possa inficiare il grande salto. C’è solo da attendere.