Due finali di stagione angoscianti!

di Alessio Mangano

Veramente strano il destino del Foggia nelle ultime due stagioni al di là di tutti i problemi societari. Al momento del gong ci si ritrova con il dubbio se fermarsi, se andare avanti, se scendere in campo.
Lo scorso anno, a fronte di una retrocessione del Palermo decisa dal Palazzo, non si volle riscrivere la classifica e pertanto non fu data al Foggia la possibilità di disputare i play out. La sensazione era quella che la squadra rossonera fosse in grado di superare agevolmente l’eventuale avversario, cioè il Venezia piuttosto che la Salernitana.
Quest’anno, dopo un campionato giocato al vertice, dopo un testa a testa con il Bitonto, alla vigilia del confronto diretto da disputare allo Zaccheria, l’emergenza sanitaria costringe il campionato di serie D presumibilmente alla cristalizzazione delle classifiche con la beffa di ritrovarsi ad un punto dalla vetta e con quella, più angosciante, di dover rigiocare nella stessa categoria.
Se a tutto ciò aggiungiamo i problemi societari devastanti dello scorso anno, con l’abbandono della squadra al suo destino e con l’aiuto in extremis da parte di chi ha dovuto riprendersi il titolo sportivo dalle mani del primo cittadino foggiano, se aggiungiamo i problemi all’interno del sodalizio rossonero emersi dalle dichiarazioni dei diretti interessati negli ultimi giorni, si comprende che è solo ormai la passione della piazza a mantenere vivo l’interesse per questi colori, cosa che forse, in altre realtà, non sarebbe più in grado da sola a ipotizzare un futuro.
Questo Foggia, proprio nel momento in cui stava per festeggiare i suoi 100 anni, a soli tre anni dalla storica promozione che sembrava aver spazzato definitivamente le angoscie del passato, si ritrova a dover rivivere un’altra estate di attesa, un’altro periodo di incertezze e preoccupazioni.
E, tutto sommato, questo club e questa gente, non lo meritavano.