Quotidiano sportivo a cura di Alberto Mangano e Giovanni Vigilante
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23 aprile 2017: cosa successe a Fondi

Esattamente un anno fa, a Fondi, il Foggia conquista la matematica promozione in serie B. Vogliamo ricordare quel 23 aprile con la cronaca di quella lunga giornata tratta dal libro “Stroppa dalla diffidenza alla differenza” scritto da Alberto Mangano e Giovanni Vigilante ed edito da Mitico Channel.

Si gioca alle 14,30 di domenica 23 aprile, lo stadio “Purificato” invaso dai colori rossoneri sembra una fotocopia ridotta dello Zaccheria e fa registrare il tutto esaurito, evento anomalo da quelle parti visto che la squadra di casa è per lo più frutto di un esperimento di marketing e sport che la derivazione di una tradizione calcistica. L’ Unicusano Fondi, questa la denominazione completa della compagine, è il veicolo utilizzato dalla “Università privata Niccolò Cusano” per dare visibilità e sostegno alla ricerca scientifica, vincitrice della Coppa Italia di Serie D, da neopromossa ha saputo farsi valere in campionato grazie ad un organico composto dal giusto mix di gente di categoria e giovani di buone speranze. Per dirla tutta è l’unica squadra che ha espugnato lo Zaccheria divenendo, suo malgrado, insieme al rigore sbagliato da D’Avena a Melfi uno dei punti più infimi della stagione toccati da Stroppa & Co.

La capienza risicata di 3 mila spettatori fa temere per l’ordine pubblico, ma la Foggia-città si è organizzata e chi non ha trovato il biglietto può seguire la diretta sui maxischermi installati nelle vie del capoluogo. Per la cronaca il Lecce del neo allenatore Rizzo gioca in casa col Messina, ma come si è detto innanzi, il risultato finale interessa solo agli statistici.

Il Foggia, che deve rinunciare a Deli e che schiera a centrocampo Agnelli, Vacca e Gerbo a supportare il tridente di attacco formato da Chiricò, Mazzeo e Sainz Maza preferito a Di Piazza, sembra un po’ a disagio con le dimensioni del campo che paiono ad occhio nudo al minimo di quelle previste dal regolamento. La manovra è poco fluida ed i padroni di casa ne approfittano con Gambino che solo davanti alla porta si fa ipnotizzare da Guarna che in uscita bassa blocca in tuffo. Al 18’ la risposta rossonera è affidata ai piedi di Coletti che da 35 metri lascia partire, da par suo, un bolide che si infrange sulla traversa. Al 43’ l’apoteosi: Chiricò in area controlla una sfera ad attende l’inserimento di Sainz Maza sul versante opposto, lo spagnolo non tentenna e con il sinistro lascia partire un diagonale che trafigge Baiocco. E’ l’1-0, il piccolo impianto in terra pontina trema e più di una lacrima solca il viso dei tifosi foggiani. L’intervallo è festoso con i due comici Pio e Amedeo che percorrono lo stadio in lungo e largo registrando nell’occasione una puntata speciale della loro trasmissione Emigratis. Solo i più scaramantici non vogliono pronunciare la letterina magica, la seconda dell’alfabeto per intenderci. Nella ripresa è ancora Foggia, Mazzeo allo scadere della prima ora di gioco scivola mangiandosi il raddoppio che arriverà tredici minuti più tardi, solita discesa di Rubin sulla sinistra, cross al centro a pescare il bomber che in piena tranquillità realizza la sua diciannovesima marcatura. Prende così vita la leggenda del n.19 quale nuovo portafortuna, 19 come gli anni di assenza dalla B, 19 come i gol di Mazzeo e 19 come l numero della sua maglia. Quando le cose vanno bene ci si appiglia a tutto. Qualche istante prima, al 66’ minuto, al “Via del Mare” il Messina era passato inaspettatamente in vantaggio, facendo esclamare ai soloni matematici: “Ora si può anche perdere”. Sul 2 a 0 la squadra rallenta forse con la mente già ai festeggiamenti, ne approfitta il Fondi che due minuti più tardi accorcia con Gambino di testa su assist di Calderini. All’81 di nuovo l’esterno sinistro laziale si invola sulla fascia, entra in area ed inciampa nelle gambe di Coletti. Per il signor Camplone di Pescara, destino vuole che sia lo stesso che aveva arbitrato Termoli-Foggia valevole per la Coppa Italia di D e vinta dai locali per 2-1 e prima gara ufficiale dopo il fallimento, è rigore che Albadoro realizza spiazzando Guarna. Manca poco alla fine, sugli spalti si fa il conto alla rovescia, il Lecce ha perso, e dopo 91 minuti e 38 secondi, alle ore 16 e 21 i tre fischi finali sanciscono la promozione definitiva nella serie cadetta.

Si dia pure inizio alla festa.

Giovanni Vigilante

Giovanni Vigilante

Giornalista, inizia come inviato della trasmissione sportiva Direttissima su Telefoggia, programma di successo dei primi anni del 2000. Successivamente passa a TeleRegione e segue le gesta dei rossoneri per la trasmissione Forcing. Già autore delle “Sventagliate” per Foggiasport24, collabora con il free press “Piazza Affari” per la rubrica “Piazza Rossonera” e per i siti CalciodelSud e PianetaSerieB.

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