Ma quando cominciamo a giocare?
di Massimiliano Contini
Dopo la sfortunata sconfitta in quel di Salerno, il Foggia nel penultimo turno del girone d’andata naufraga ancora una volta a Perugia soccombendo per 3-0 contro gli umbri. Anche questa volta proprio come recentemente accaduto a Livorno il Foggia ha messo in mostra la parte peggiore di se stesso. Squadra senza grinta e senza carattere che ha meritato ampiamente la sconfitta.
E’ dovere di un tifoso sostenere la squadra fino all’ultimo minuto dell’ultima partita della stagione, ma è altresì sacrosanto il diritto del tifoso stesso di criticare la squadra in maniera costruttiva ed intelligente quando le cose non vanno per il verso giusto. Pertanto in quest’articolo analizzerò punto per punto le cause della crisi del Foggia che, secondo me, vanno al di là del semplice cambio dell’allenatore.
Se a 90 minuti dalla fine del girone d’andata il Foggia è penultimo ci saranno sicuramente delle problematiche che, aimè, sono molto più grandi di Grassadonia o di Padalino.
1)MERCATO ESTIVO SBAGLIATO: Capitolo Difesa: Caro Direttore sportivo Luca Nember, sicuramente avere in squadra gente del calibro di Galano e Iemmello rappresenta un valore aggiunto per la compagine rossonera, ma a mio avviso in estate sarebbe stato più opportuno puntellare la difesa piuttosto che investire tutto sull’attacco, numeri alla mano, nello scorso campionato, il Foggia con le 68 reti subite è stata una delle peggiori difese del torneo. Quest’anno con praticamente la stessa retroguardia la storia si ripete, dopo sole 17 partite il Foggia ha incassato 29 gol. A luglio non era forse necessario cambiare “leggermente” la fisionomia della difesa rossonera?
Capitolo centrocampo: ad inizio stagione lo stesso Nember affermò che Carraro, Busellato e Rizzo avevano rimpiazzato al meglio i partenti Agazzi e Greco, aumentando la forza del centrocampo, che secondo il ds bresciano era migliore di quello dello scorso anno, beh dati alla mano mentre Agazzi e Greco rappresentano dei punti di riferimento rispettivamente nel Livorno e nella Cremonese i nostri nuovi centrocampisti passano più tempo in infermeria che in campo, e quelle poche volte in cui giocano scendono in campo fuori forma e senza grinta.
2)DICHIARAZIONI INOPPORTUNE: 20 ottobre 2018, il Foggia con una prestazione inguardabile perde a Cosenza per 2-0 ed il giorno dopo sempre il loquace direttore sportivo in una trasmissione sportiva locale dichiara che con qualche “richiamo all’ordine” questa squadra avrebbe ripreso a vincere, fino ad arrivare sino in zona playoff.
Personalmente credo che questo continuo parlare di playoff, campionato fantastico e addirittura di Serie A quando la classifica diceva tutt’altro, abbia fatto male alla squadra, in momenti di crisi è meglio non parlare e lavorare, piuttosto che aprire bocca e fare dichiarazioni inopportune che possono destabilizzare l’ambiente.
3) SOCIETA’ ASSENTE: Dall’inizio del campionato ad oggi con un Foggia in costante difficoltà l’unico tesserato che ha fatto delle dichiarazioni è stato Luca Nember. La domanda mi sorge spontanea: ”Ma in questo periodo di crisi nera del Foggia i fratelli Sanella e il signor Fares dove sono finiti? A volte un comunicato stampa o una presa di posizione forte da parte dei vertici societari sarebbe sacrosanta, proprio per provocare all’interno dei calciatori un moto d’orgoglio, che faccia scattare nella testa dei giocatori quel qualcosa in più per uscire da questa crisi infinita… perché se oggi il Foggia è penultimo in classifica la colpa non è solo di Grassadonia o di Padalino.
4) CALCIATORI SENZA GRINTA: E’ triste dirlo ma quest’anno salvo due, forse tre giocatori, nella squadra non vedo quella voglia di vincere e di lottare sul campo che vedevo negli anni passati, quando scendono in campo sembrano tutti imborghesiti e senza grinta.
5) RIFLESSIONE FINALE: Cari miei calciatori, ci tengo a ricordarvi che in una terra come questa dove la disoccupazione è dilagante voi dimenticate una cosa importante, guadagnate fior di quattrini, che andrebbero però meritati sul campo, non è ammissibile vedervi giocare apatici e privi di stimoli proprio perchè chi vi segue in casa ed anche in trasferta, a volte non ha nemmeno un lavoro, ma pur di vedere il Foggia vincere fa dei sacrifici enormi, sacrifici che voi non fate ma nemmeno sul campo. Diamo merito a questi tifosi, per favore!!!! Chi davvero ama il Foggia e tiene alla sua maglia, alla sua storia, che rimanga, chi non lo ama può anche andare a giocare altrove, nessuno trattiene nessuno, perché se il Foggia ad oggi è penultimo la colpa non va attribuita solo agli allenatori, alla società, ma anche a voi calciatori!!!! Se davvero si vuol bene al Foggia bisognerà d’ora in poi mettere da parte gli egoismi personali e LAVORARE DI SQUADRA RISPETTANDO E ONORANDO FINO ALLA FINE DELLA STAGIONE SIA I PROPRI CHE I RUOLI DI COMPETENZA ALTRUI. Solo cosi il Foggia si potrà salvare, altrimenti la retrocessione sarà pressochè certa.