di Massimiliano Contini
Un Foggia battagliero e tenace esce imbattuto da Brindisi, allunga la serie di risultati utili consecutivi (ora arrivata a quota sette) e seppur non più capolista rimane ancora agganciata alla parte alta della classifica ora cappeggiata dal Fasano neo capolista del girone H. Al Franco Fanuzzi infatti finisce 1-1 il derby tra la compagine pugliese e quella salentina. Un punto a testa a mio modo giusto che premia l’equilibrio visto sul terreno di gioco. E’ ovvio che tutti noi tifosi del Foggia dopo le affermazioni contro Cerignola e Taranto, ci aspettavamo di battere anche la terza corazzata di questo torneo, ma a volte se proprio non si riesce a vincere, anche un pareggio ottenuto in trasferta in uno scontro diretto può rappresentare una mezza vittoria.
Si io dopo questo pari ottenuto in terra salentina tendo a vedere il lato positivo del risultato e non il lato negativo, derivante dalla mancata vittoria dei satanelli, è vero forse dopo il gol di Iadaresta la squadra ha abbassato troppo presto il baricentro permettendo poi al Brindisi di ottenere il pari, ma è anche vero che sino al fischio iniziale del match sapendo dell’ecatombe di difensori che ha falcidiato il Foggia tra infortuni e squalifiche, io personalmente avrei ampiamente firmato per uscire dal campo con un punto. Della truppa di mister Corda continua a piacermi la tenacia e la grinta che ogni domenica i calciatori mettono sul campo, infatti anche ieri nonostante la difesa fosse in pura emergenza, la squadra di Ninni Corda non ha arretrato il baricentro nemmeno di un centimetro, impedendo di fatto al Brindisi di tirare in porta nella prima frazione di gioco. E’ vero allo stesso tempo le polveri degli attaccanti rossoneri sono state bagnate, ma in Italia si sa che i campionati si vincono avendo la difesa impenetrabile piuttosto che l’attacco atomico, considerando questa regola devo dire che con mister Corda siamo sulla buona strada, almeno per quanto riguarda la efficienza difensiva,
Efficienza difensiva che hanno dimostrato alla grande Salvi, Gentile e Di Jenno, i quali seppur giocando da adattati in difesa non hanno fatto rimpiangere i vari Viscomi o Anelli.
Per quanto riguarda la parte offensiva dei satanelli, indubbiamente c’è da lavorare parecchio affinché si cominci a creare di più ed a sperare di meno nel destino (Tortori con un tiro terminato fuori di poco nel primo tempo, e Iadaresta con il gol nella seconda frazione di gioco hanno rappresentano le uniche occasioni create in attacco dal Foggia). D’altro canto però se analizziamo gli attacchi altrui non leggo certo numeri sfavillanti da parte ad esempio del Cerignola, che ha smarrito la via del gol o del Taranto, che vince si ma a fatica.
Detto questo l’importante al di là delle impressioni soggettive che ognuno di noi ha sulla squadra foggiana, è restare attaccati alla zona alta della classifica, e continuare a mantenere la solidità difensiva alta fino alla fine del campionato, sperando che questo Foggia targato Corda ricalchi le orme di quello di Caramanno che pur non giocando bene, vincendo stendando allo Zac e non perdendo quasi mai in trasferta, riuscì il 4 Giugno 1989 pareggiando 1-1 contro il Palermo in terra siciliana a portare il Foggia in serie B. Alla faccia del bel gioco. Sperando che la storia si ripeta anche quest’anno non ci resta che dire: “Forza Foggia !!!!!”