Non c’era solo la Foggia Ultras, non c’erano solo le autorità civili e religiose foggiane, c’erano le famiglie con i bambini, c’era la Foggia per bene, quella Foggia che non solo vuole piangere i suoi figli ma che vuole che i suoi figli non vengano dimenticati in eterno.
Non si è solo inaugurato un murales ma il mondo ultras foggiano ha voluto regalare alla città il ricordo perenne di quattro giovani vite spezzate quel maledetto 13 ottobre.
Al di là della commozione ancora viva in quei ragazzi che, come fratelli maggiori, stavano facendo crescere quei ragazzi secondo una fede nei colori rossoneri fortemente radicata, si è percepita una marcata ed evidente serenità nei presenti per questo gesto che va oltre i semplici discorsi di circostanza: quei semplici 4 nomi fissati sul muro di una scuola serviranno a far riflettere chi ci passerà davanti e magari susciterà un semplice pensiero sul valore della vita, sulla bontà degli intenti di chi ha vissuto seguendo i propri ideali e, se il fato è stato severissimo con questi ragazzi, la giornata di oggi ci ha chiarito che certi sacrifici non sono stati vani se tutto il mondo ultras, oltre ogni rivalità, si è stretto intorno alla comunità foggiana.
Quando, d’ora in avanti, passerete dinanzi a quel muro, non a caso posto nei pressi della curva dei tifosi ospiti, fermatevi per una preghiera, spiegate ai vostri figli chi erano Gaetano, Michele, Samuele e Samuel e fate sì che il loro ricordo non venga sbiadito dal lento progredire del tempo