96′ a Brindisi, Iadaresta fa esultare i 200 tifosi assiepati dietro le curve e le migliaia da casa che seguivano la gara in tv. Andando indietro di qualche mese l’ultima gioia, l’ultima esultanza era stata al Bentegodi per un gol illusorio di Iemmello. Tra i due gol l’infinito, le illusioni, le imprecazioni. Al di là della categoria, la gioia del momento, un gol al 96′, una vittoria fuori casa possono avere un profumo inebriante e consolatorio.
La partita evidenzia da subito quelle che saranno le difficoltà della stagione. Si è vista da subito la necessità di stare in campo con determinazione, aggressività e badando al sodo.
Nel primo tempo le squadre hanno mostrato una forma ancora approssimativa, meccanismi di gioco poco oleati ma nella seconda frazione hanno mostrato i muscoli, proprio quelli che in questa categoria possono fare la differenza. E allora ci sono state occasioni da una parte e dall’altra anche se il risultato per il Foggia è stato salvato da due interventi prodigiosi del baby portiere Di Stasio.
E dopo che il Foggia restava in 10 nel finale per l’espulsione di Anelli, dopo che Mancini aveva già provveduto a far entrare Fumagalli in porta in vista della lotteria dei rigori, su palla inattiva, Iadaresta fa valere le sue qualità di attaccante e deposita la palla in porta per il tripudio dei 200 instancabili tifosi che avevano accompagnato la squadra a Brindisi.
Buone in definitiva alcune individualità: hanno fatto già vedere il proprio valore Russo, Anelli, Viscomi, Gentile, Di Staso. Gli altri decono inserirsi ma solo il campo, solo i tre punti potranno aiutarli a raggiungere lo stato di forma dei compagni.
In serie D si vince anche sporco, in serie D si vince anche allo scadere, in serie D si mostrano i muscoli ed oggi, forse, qualcosa, tra le maglie rossonere, si è vista.