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Rossi: “A Foggia si chiude un cerchio”

di Mimmo Attini

È stata una settimana particolarmente intensa, fino ad una settimana fa volevo andare ad aprire casa al mare ma poi mi è arrivata la chiamata dal Foggia e non potevo dire di no.
La trattativa è stata semplicissima, il presidente mi ha detto quanto poteva offrirmi e gli ho chiesto semplicemente di aggiungere vitto e alloggio.
Oggi è la chiusura di un cerchio perché qui sono nato calcisticamente e dovevo per forza ritornare qui. Sono troppo legato a questi colori. Io darò più del massimo per questa squadra e per questa città.
Ho detto al presidente che non so fare miracoli, so soltanto lavorare in modo duro mettendoci anima e corpo. Ho bisogno di lavorare e prendere decisioni con la mia testa e se sbaglierò lo farò di mio anche perché sono il responsabile dell’area tecnica.
Capisco perfettamente che qui siamo in serie C e so benissimo quello che trovo. Vi chiedo un pò di pazienza. Ripeto, non faccio miracoli e dobbiamo solo lavorare.
Proprio per quello che mi lega a questa piazza potete esser certi che vi dirò sempre la verità considerando che molti di voi sono amici. Se a volte sembrerò scostante è solo perché voglio dedicarmi al Foggia, sarò concentrato solo per la mia squadra.
È stata una settimana campale ma domenica abbiamo già la partita e non ho voluto stravolgere le abitudini di questa squadra.
La partita col Messina mi servirà come fotografia per capire dove andare a mettere le mani.
Nella passata esperienza qui a Foggia ho ragionato più col cuore e meno col la testa. È difficile non mettere il cuore quando si tratta del Foggia. Col presidente abbiamo parlato di quest’anno ma a fine campionato ci metteremo seduti per programmare anche il prossimo.
Il presidente era rammaricato per quanto successo ma al tempo stesso è molto motivato perché ci ha messo tanto.
Il mondo del calcio è così, se vinci il merito è di altri ma se perdi contestano la società.
Saremo giudicati per i risultati perché è sempre stato così ed è giusto che sia così.
Domani faremo un altro allenamento e voglio rendermi conto di come stanno i ragazzi. Parlerò con loro singolarmente perché voglio capire le loro motivazioni. Vi assicuro che hanno voglia di lavorare e di lottare.
Sicuramente vanno motivati, va data loro sicurezza; questo lo puoi fare attraverso il gioco e la condizione fisica. L’autostima verrà dai risultati del campo ma ho bisogno di conoscere bene i ragazzi. Già domenica avrò una fotografia della squadra.
Noi saremo giudicati da quello che faremo. Capisco il dissenso quando le cose non girano per il verso giusto ma preferisco trovare delle soluzioni e a me interessa giocare un buon calcio e fare risultati. Solo così puoi evitare contestazioni. Se non avessi voluto contestazioni avrei fatto altro nella vita.
Il mio rapporto col presidente è tranquillissimo. Vi posso assicurare che nella mia carriera da allenatore ho avuto molti presidenti particolari ma anch’io lo sono. Ho sempre preso le decisioni di testa mia.
Non devo convincere nessuno e solo il nostro operato farà capire chi siamo. So qual è il mio ruolo all’interno di un team e sono altresì rispettoso del ruolo degli altri.
Anche in C si fa calcio e non vedo tutte queste differenze; ovviamente se stiamo in C dobbiamo ragionare da serie C. Foggia ha una storia gloriosa ma ora dobbiamo uscire da questo inferno perché col blasone non si vincono partite.
A me la società non ha chiesto niente, semplicemente mi piace ragionare partita per partita. Il primo passaggio sarà Messina, poi il Giugliano e così via.
Sono tornato a Foggia e spero di rimanere e finire la mia carriera, è la chiusura di un cerchio.
Sono qui per dare una mano. Mi auguro di affrontare i play-off con spirito battagliero ma da lunedì capirò come agire.
Visto il poco tempo a disposizione non posso permettermi di stravolgere il modulo di gioco e quindi da qui alla fine faremo il 3 5 2.
Non posso fare esperimenti perché siamo a fine campionato. Anche sulla condizione fisica possiamo solo fare degli accorgimenti.
Infine un pensiero va ad un amico fraterno che ci ha lasciati, Massimo Gori. Ricorderò sempre tanti momenti vissuti assieme sin da ragazzi.