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Quelle panchine vuote…

Nessuno poteva credere che questo esordio sarebbe stato così scoppiettante per gli uomini di Grassadonia. Le amichevoli pre-campionato avevano dato delle indicazioni, soprattutto a Grassadonia, ma nessuno poteva immaginare una partita disputata con tanto di autorità e in totale scioltezza come se si fosse giocata a marzo o ad aprile quando si sono ormai appresi i dettami tecnici e la condizione atletica è molto più accettabile.
La vera problematica per il mister rossonero, alla vigilia, era quella di non poter schierare non solo la migliore formazione, ma anche e soltanto una formazione. Quando lo speaker infatti annunciava le formazioni, il Foggia, già numericamente, appariva in difficoltà rispetto agli avversari. Il Carpi portava in lista 23 calciatori contro i 18 di Grassadonia. Molti posti, nella panchina del Foggia, erano rimasti vuoti. Oltre i due portieri, infatti, si accomodavano in panca Ramè, Cavallini, Arena, Ranieri e Boldor.
Questa vittoria roboante ha pertanto un significato importante che magari non basterà a far dormire sogni tranquilli alla squadra, ma darà quella comsapevolezza di potercela fare, di azzerare al più presto la penalizzazione, di poter giocarsela con tutti, cose che forse sino a pochissimi giorni fa erano fortemente in dubbio.
Da quella panchina vuota si possono trarre diverse conclusioni come quella di riuscire a dare molto più di quello che si ha dentro soprattutto nei momenti di difficoltà.
Si potevano trovare scuse ieri, si potevano ricercare attenuanti ad un risultato negativo ed invece si è saputo trovare una strada alternativa, una strada che deve portare a quei risultati attesi da tutti.