Tornare con i piedi per terra. Pensare a ciò che avviene alle proprie spalle. Sono questi i moniti che giungono dopo i 97 minuti di Foggia Brescia.
Ci sono delle partite dove le motivazioni e il carattere prendono il sopravvento su qualsiasi discorso tecnico-tattico. Il Brescia ci ha creduto di più, aveva più voglia di fare il risultato, sapeva che a Foggia non era facile e ha saputo impostare la gara anche alzando i toni agonistici.
Un brutto fallo su Greco in avvio di partita, un fallo che avrebbe meritato una sanzione disciplinare, lasciava già intravedere che oggi la partita si sarebbe giocata sul controllo di nervi e da questo punto di vista il Foggia ha perso subito il confronto.
Il Brescia ha giocato un primo tempo ad un livello equiparabile agli avversari e solo un episodio poteva cambiare la partita, episodio che questa volta era a favore del Foggia.
La squadra di Stroppa, nella ripresa ha concesso campo a chi ci credeva di più e quando poi ti ritrovi una squadra ben messa in campo con individualità di tutto rispetto, la frittata è fatta.
Si può discutere delle scelte del mister, si può parlar di un rigore non proprio limpido assegnato alle rondinelle, si può parlare di una gestione dei cartellini da parte dell’arbitro non proprio convincente ma alla fine bisogna dar merito ad una squadra che è venuta a Foggia sapendo di trovare una bella squadra, che ci ha provato sempre e che torna a casa con la posta piena.
Meno male che tra tre giorni c’è la possibilità di riscatto e di tornare a far punti non dimenticando mai di guardarsi alle spalle perchè è nella zona dietro di noi che dobbiamo vincere il nostro campionato.