Si chiama Gianluca Pellino, è un imprenditore ed è interessato all’acquisto del Calcio Foggia 1920. Sino a qualche giorno fa la società aveva espresso la volontà di cedere le quote a terzi, facendo anche emergere probabili acquirenti che poi sono risultati non graditi alla piazza.
Contattato dalla nostra redazione, il sig. Pellino ha dichiarato di aver richiesto la situazione contabile del club tramite mail, operazione necessaria per l’acquisizione di una società, ma di non aver avuto nessuna risposta.
Ed ecco quindi che si è presentato dal sindaco di Foggia manifestando la propria buona volontà non solo per quel che riguarda il calcio ma per quanto concerne anche la possibilità di trasformare i rifiuti in risorsa tramite le sue conoscenze ed esperienze professionali e determinando, pertanto una eventuale crescita del nostro teritorio.
“Ho già un progetto tecnico per la squadra e la reale possibilità di creare di un centro sportivo per un progetto che non debba fermarsi nel breve periodo ma che possa continuare negli anni”
L’imprenditore ha dichiarato di avere anche conoscenze in città sia in campo sportivo che in quello della informazione, è sembrato molto appassionato alla storia del club e proprio per questo intenzionato a non mollare facilmente la possibilità di poter guidare il club in acque sicure e in categorie differenti.
C’è ora da chiedersi come mai la società di Felleca, Pintus e Pelusi non abbia risposto alle legittime richieste di un acquirente del club, considerato che sino a pochi giorni fa aveva dichiarato di esser pronta a farsi da parte? Perchè chiudere la porta in faccia ad un imprenditore che si fa avanti con un progetto che potrebbe interessare l’intero territorio?
Il titolo sportivo è ancora proprietà della città? Intorno ad esso si può costruire una nuova opportunità? O si è scelto di chiudere definitivamente ogni possibilità di cessione pensando di proseguire solo con le proprie risorse?
Se si vuole vendere bisogna sedersi ad un tavolo con le carte davanti e dialogare. Il fatto che a Foggia spesso si siano affacciati avventurieri in cerca di pubblicità, non autorizza nessuno a fare di tutta l’erba un fascio.