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A Parma forse sfuma un sogno

Una sconfitta a Parma ci poteva stare ma per come si è materializzata fa male ed è difficile da mandar giù.
L’espulsione di Loiacono è forse affrettata perchè la sanzione si applica non più per fallo su ultimo uomo ma in occasione di una chiara occasione da gol che in quel momento era tutta da dimostrare. Non è comunque un errore gravissimo da parte dell’arbitro, diciamo che si poteva interpretare in altro modo così come si poteva interpretare in modo diverso, dal punto di vista disciplinare, un fallaccio su Kragl al limite dell’area.
In ogni caso il Foggia si ritrova in inferiorità numerica ma non rinuncia a fare la partita lasciando i due attaccanti e sacrificando i due esterni di centrocampo costretti più alla fase difensiva che a quella propositiva.
Il primo tempo finisce con il vantaggio rossonero legittimato anche dalla traversa di Kragl che sfortunatamente non rimbalza nemmeno sulla schiena di Frattali.
La ripresa parte con la sostituzione di Calaiò al posto di un Di Gaudio spento e forse la sostituzione di Nicastro con Martinelli, con il senno del poi, poteva essere tardata.
Quando Stroppa comprende che il Parma schierato con 4 attaccanti stava schiacciando la sua squadra, prova a rialzare il baricentro con Duhamel ma spesso, quando si gioca in inferiorità, dal punto di vista psicologico e caratteriale, non è facile subentrare ed in effetti il francese si è fatto vedere poco.
Alla fine, una volta raggiunto il pareggio da parte del Parma, il Foggia crolla fisicamente, tatticamente e psicologicamente e la squadra di D’Aversa dilaga.
Peccato anche e soprattutto per l’ennesima cornice di pubblico rossonero anche a Parma.
Se con il Cesena il Foggia aveva legittimato l’ormai acquisita salvezza, al Tardini possono sfumare, magari non definitivamente, le possibilità di agguantare i play off.
Allora conviene pensare alla prossima partita con la Pro Vercelli.