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Non è stata solo cuore e grinta!

Si arrivava da una settimana difficile, quella successiva alla gara di Padova, quella delle chiacchiere, delle illazioni, dei finti allarmismi. L’ avversario era forse il peggiore che potesse capitare, per le proprie ambizioni e per il proprio organico. Il Foggia alla fine esce dallo Zaccheria tra gli applausi, accompagnati da un “vi vogliamo così” della tifoseria. Tra la vigilia e gli applausi una partita diligente, di sofferenza, di caparbietà, di acume tattico.
La squadra di Padalino fa quello che deve fare una squadra che, in quella posizione di classifica, non può permettersi di credere di essere la più forte, di non temere nessuno, di non avere un minimo di umiltà. E non bastano cuore e grinta perchè da soli ti aiutano sino ad un certo punto, poi il valore diverso tra le compagini diventa evidente e non ti perdona.
Diamo quindi il giusto merito a Padalino che studia la gara, che aumenta la densità a centrocampo, che compatta la difesa, che rende sterile il fraseggio degli avversari, senza alzare le barricate ma cercando di chiudere e pressare grazie ad una forma fisica che accompagna i rossoneri per tutti i 100 minuti di gara.
È indubbio che la prestazione della squadra, la determinazione e la voglia di sovvertire gli episodi negativi e penalizzanti della gara danno fiducia, fanno morale perchè riequilibrare la partita è stata la vittoria del gruppo, dei calciatori in panchina, dell’attaccamento alla maglia.
Ora non c’è un rammarico o una rabbia da trasformare in energia positiva. La gara contro il Benevento ha dato la giusta carica agli uomini di Padalino, carica da sfruttare subito, già ad Ascoli per fare la differenza, per portare a casa un bel risultato, perchè si possa gridare ancora: “vi vogliamo così