Una squadra deve saper gestire anche gli episodi, concretizzare quelli a suo favore e minimizzare gli effetti di quelli a sfavore. Si va così da Iemmello che non perdona sino a Noppert che cambia il corso di una gara che si sarebbe potuta maledettamente complicare. Una squadra cinica, quindi, in questa fase del campionato ed in quella posizione di classifica deve poter far punti sempre e comunque.
Inutile dire che un risultato negativo oggi sarebbe stato devastante per il morale e avrebbe seppellito quel po’ di ottimismo intravisto dopo la bella prova con il Verona.
Il salto del fosso però non c’è stato, Padalino ha ancora molto da lavorare per accorciare la squadra, per avvicinare i reparti e per essere più presente nella metà campo avversaria. Giocare con il tridente vuol dire poter contare su un numero di occasioni che possa superare quello delle dita di una sola mano. Al momento bisogna godere della capacità realizzativa rispetto alle occasioni costruite che alla fine è quello che può fare la differenza da qui alla fine della stagione.
La gara di Carpi oltre ad evidenziare un assetto tattico che va ancora puntellato, provato, aggiustato e rivisto, ha evidenziato la necessità di una diversa concentrazione e di un diverso approccio alla gara. Troppi palloni persi con passaggi semplici, troppo pochi i palloni recuperati agli avversari. Questo fa riflettere anche sul fatto che spesso è più facile far punti con le squadre più tecniche che ti lasciano giocare che non con quelle più aggressive che lottano per non retrocedere e che imbrigliano la tua possibilità di mettere in campo i tuoi schemi di gioco.
Da Carpi si torna comunque con un risultato importante, si torna con in tasca il vantaggio eventuale di un confronto diretto in classifica ma con la necessità di continuare con il lavoro perchè non c’è tempo per brindare, il Crotone di Stroppa è già in viaggio per Foggia.