Immagini che parlano da sole, immagini che raccontano di un ambiente surreale ma anche della gioia di un gol e della soddisfazione per un risultato che almeno da queste parti non si vedeva da un bel po’.
Il bello del giorno dopo è riuscire a parlare di calcio, di gol, di tattica, della classifica, delle gare delle altre concorrenti per un posto al sole.
Il calcio è bello anche per questo, perchè dà una speranza quando tutto sembra perduto e perchè con una vittoria fa abbracciare tutti perchè quel che conta è la fede che questa volta è andata oltre la presenza fisica.
È il momento, questo, di voltare definitivamente pagina.
La partita di ieri ci consegna una squadra viva, esperta, pragmatica che riesce a tratti anche a non giocare benissimo, forse per la caratura dell’avversario, forse perchè la determinazione raccontava che questa volta c’erano i presupposti per vincere.
Proprio questa partita ci dice che una squadra non deve essere solo bella a vedersi. Sino a qualche settimana fa avevamo una compagine “bella che non ballava”. Ora qualche cosa è cambiata. L’esperienza la si è vista in campo, eccome.
Sicuramente non è stato saltato il fosso, certamente la squadra dovrà continuare a lottare ma la sensazione netta è che se la può giocare sino all’ultimo minuto dell’ultima partita.
Il Foggia c’è e ieri lo abbiamo capito tutti.