È inutile girarci intorno, il Foggia contro l’Andria è stato un Foggia brutto, senza idee e pertanto meritevole di uscire dalla Coppa Italia. Al limite possiamo dare salo un plauso a Garofalo per esser stato l’unico a tirare in porta e pertanto l’unico a poter entrare nel tabellino della gara alla voce marcatori.
La squadra rossonera ha giocato con un irritante possesso di palla perfettamente inutile dando la possibilità agli avversari, ormai consuetudine, di giocare come fa il gatto con il topo, aspettando e trovando la giusta strada per far male.
Questa gara ha anche detto che sulle ribattute sui rigori, siano essi a favore, siano essi contro, arriviamo sempre secondi non riuscendo a spazzare o a realizzare.
La cosa preoccupante è che la squadra sembra mancare di carattere se è vero che dopo il rigore di Di Piazza, fosse anche per disperazione, non è più riuscita ad affacciarsi in area andriese, dando tra l’altro la possibilità agli avversari di provare a legittimare il successo con un altro gol. Diciamo pure che la squadra barese, pur meritando il passaggio di turno, non è sembrata una grande squadra e questo diventa un’aggravante per Zeman e i suoi uomini.
In questi casi non bisogna essere disfattisti, bisogna credere in una mini crisi e pensare ad un futuro diverso, ad una squadra che sappia giocare a memoria, al boemo che sappia tirar fuori il coniglio dal cilindro ma oggi dobbiamo commentare questo addio alla Coppa restando realisti: questo Foggia in questa gara ma anche contro il Picerno qualche giorno prima, non è piaciuta e non ha niente di quello che conoscevamo del gioco di Zeman.