Con la sonora sconfitta di Catania, il Foggia, suo malgrado, ha eguagliato uno dei record negativi più iconici della propria storia ultracentenaria: quello di subire sei reti, senza segnarne alcuna, nella partita di esordio di un campionato. Era già successo l’11 settembre del 1977 quando al Comunale di Torino, dopo aver resistito per tutto il primo tempo alla Juventus, i rossoneri dovettero soccombere alla furia dei campioni in carica che archiviarono la gara in meno di quaranta minuti con la doppietta di Bettega, un bolide dalla distanza di Cuccureddu, ed altre due reti di Boninsegna, a cui fu negata la tripletta dagli statistici di allora che considerarono autogol la deviazione di Bruschini in barriera. Sebbene non all’esordio ma sempre in A, il Foggia di Zeman perse 6-0 il 27 marzo del ‘94 contro la Sampdoria di Eriksson, con i vari Mancini, Lombardo, Gullit, Platt e Jugovic a fare un solo boccone dei Satanelli scesi al Ferraris in formazione rimaneggiata e con Bacchin fra i pali. Per trovare altri 6-0 bisogna risalire agli anni del secondo dopoguerra quando il Lecce per due campionati consecutivi, sia nel ’46 in C che la stagione seguente in B, sconfisse i rossoneri con tale risultato. In quegli anni i salentini rappresentarono una vera e propria bestia nera per il Foggia tanto che, il 15 ottobre del 1950 in Serie C, imposero un umiliante 8-0 che rappresenta ad oggi il più pesante passivo mai subito dai dauni. In altre tre occasioni il Foggia ha accusato sei reti di differenza in novanta minuti, salvando però l’onore con almeno una rete all’attivo: nel ’41 sempre ad opera del Lecce vittorioso per 7 a 1 e più di recente in due partite che, per motivi diversi, restano vive nei ricordi dei tifosi rossoneri. La prima, è la sconfitta interna per 2 a 8 inflitta dal Milan il 24 maggio del ‘92 che rimontò sette gol nella ripresa dando adito a leggende metropolitane, poi finita nel “Guiness al negativo” per essere la più pesante débâcle in termini numerici mai vista allo Zaccheria, e la seconda, quel 7 a 1 rimediato all’ Olimpico il 15 gennaio 1995 , con tutte le marcature della gara realizzate nel secondo tempo, da una Lazio che poteva fregiarsi di avere nelle sue file gli ex Zeman, Chamot, Signori e Rambaudi, ormai passati sulla sponda biancoceleste.