È difficile poter valutare eventuali passi avanti nella costruzione di un gruppo seguendo le prime amichevoli del Foggia in ritiro. O meglio è difficile per chi segue la partita come spettatore mentre riteniamo non sia la stessa cosa per Grassadonia che vive con i suoi calciatori 24 ore al giorno e che, nelle amichevoli, riesce poi a certificare o meno la bontà del suo lavoro.
Dall’esterno, osservando il gioco dei rossoneri dopo tre amichevoli, constatiamo che la diversa caratura degli avversari non consente di dare dei giudizi sul percorso di crescita in quanto il Parma non è certo la Virtus Bolzano. La partita con i ducali sarebbe dovuta capitare alla fine mentre le prime amichevoli dovevano prevedere avversari abbordabili, di categoria inferiore come giusto che sia.
Per cui non sappiamo se per esempio Gori che, contro il Parma aveva fatto vedere cose positive compreso il gol, sta adattandosi alla squadra considerato il fatto che dopo 4 giorni, con un avversario di livello decisamente più basso, ci è sembrato poco presente nelle trame di attacco della squadra.
Ripetiamo, l’unico che deve riuscire a scrutare le differenze di crescita dei propri calciatori è Grassadonia, l’unico che conosce il punto di arrivo del suo gruppo, l’unico che sa in quale settore del campo operare quegli innesti che potrebbero far fare un salto in avanti alla sua squadra.
Si ritorna a smazzare, si ritorna a macinare chilometri in attesa della prossima amichevole e soprattutto in attesa di qualche nuovo arrivo che a mille chilometri, laddove si sta superando quota 5000 abbonati, aspettano con ansia.