Ritorna dopo più di venti anni il derby in serie B fra il Foggia ed il Lecce. E’ un pubblico delle grandi occasioni a far dar cornice allo spettacolo con più di mille tifosi salentini al seguito. Entrambi gli allenatori stravolgono le formazioni annunciate e se da una parte Grassadonia dà fiducia al giovane Ranieri nel trio di difesa e rivoluziona il centrocampo con Gerbo ed Agnelli, Liverani lascia in panchina Tabanelli, autore dell’ultima rete giallorossa contro il Palermo e si affida a Lepore, Arrigoni e Pettinari per scardinare la porta rossonera.
Primo Tempo
L’avvio della gara non è tra i più spettacolari con le squadre contratte e timorose alla ricerca di varchi percorribili. E’ comunque il Lecce a manifestare un certo predominio anche il possesso palla è sterile e non riesce ad impensierire la difesa rossonera. Il primo tiro verso la porta cade al 19’ ma la conclusione di Gerbo su cross di Galano finisce alto sulla traversa. La risposta degli ospiti non tarda a venire ma La Mantia in scivolata arriva in ritardo sull’assist di Mancosu. La partita si anima ed il Foggia si presenta con più determinazione in area avversaria anche se il tentativo di Mazzeo che non impatta bene la palla su schema da calcio d’angolo e la conclusione di Kragl, respinta con difficoltà da Vigorito, non hanno l’esito sperato. Poco dopo la mezz’ora il solito Kragl su punizione da lontano impegna il portiere salentino che blocca a terra. Stessa sorte ma a parti inverse tocca al tiro di Scavone, attento Bizzarri nell’occasione. Sembrerebbe l’ultimo spunto di un primo tempo troppo strano per essere vero, ma al 45’ l’infaticabile Gerbo recupera un pallone sulla trequarti e serve Agnelli che di prima appoggia a Deli che lascia partire un preciso rasoterra che complice il palo interno trafigge Vigorito.
Secondo Tempo
L’inizio ripresa è di sicuro più frizzante rispetto alla prima frazione. Ci prova Carraro al 4’ minuto ma il tiro dalla distanza finisce alto. Ben altra sorte spetta all’angolato bolide di Tonucci che tre minuti più tardi raddoppia. La gioia per il doppio vantaggio dura poco, al 10’, per un fallo di Martinelli l’arbitro concede ai leccesi una punizione dal limite dell’area che Mancosu trasforma con maestria. Al 29’ i giallorossi arrivano al pareggio, il neo entrato Palombi si invola sulla destra e, complice uno svarione di Tonucci in preda ai crampi, serve La Mantia che tutto solo ed a pochi passi fa esplodere i mille tifosi salentini a seguito della squadra. Tre minuti più tardi l’azione si ripete ma questa volta Bizzarri compie un vero miracolo respingendo il tiro a botta sicura dello stesso La Mantia. Nel finale le conclusioni di Mazzeo e Deli finiscono alte sulla traversa, mentre Vigorito blocca il tentativo in extremis di Kragl.
Primo pareggio della stagione per i rossoneri che sono durati troppo poco per poter sperare di portare in cascina l’intera posta contro un Lecce ordinato ma che ha cominciato a giocare solo sul doppio svantaggio. Preoccupante è la scarsa condizione atletica di alcuni elementi a disposizione di Grassadonia che già allo scadere dell’ora di gioco hanno lamentato appesantimenti muscolari e negando così la possibilità di effettuare cambi tattici. La vittoria del Livorno riporta i satanelli all’ultimo posto proprio in compagnia dei toscani del Carpi che ha riposato. E martedì è di nuovo campionato, il programma prevede la difficile trasferta di Cittadella.
FOGGIA – LECCE 2-2
Marcatori: 45’pt Deli (F), 7’st Tonucci (F), 10’st Mancosu (L), 29’st La Mantia (L)
Foggia (3-5-2)
Bizzarri; Tonucci (30’st Boldor), Martinelli, Ranieri (23’st Loiacono); Gerbo, Agnelli (20’st Busellato) , Carraro, Deli, Kragl; Mazzeo, Galano. A disp. Noppert, Iemmello, Zambelli, Cicerelli, Chiaretti, Rubin, Ramè, Gori. All. Grassadonia
Lecce (4-3-1-2)
Vigorito; Lepore (32’st Venuti), Marino, Meccariello, Calderoni; Petriccione, Arrigoni, Scavone (23’st Palombi); Mancosu; Pettinari, La Mantia (40’st Tabanelli). A disp. Bleve, Di Matteo, Cosenza, Torromino, Haye, Dubickas, Tsonev, Fiamozzi, Armellino. All. Liverani
Ammoniti: Busellato (F)
Arbitro: Aureliano di Bologna
Assistenti: Vecchi di Lamezia Terme, Baccini di Conegliano
IV Uomo: Di Martino di Teramo