Il Foggia soffre in una gara sicuramente brutta e spigolosa giocata su un campo che ha confermato in pieno di essere con due piedi in quella serie D che forse si era dimenticata. Bisognerebbe imporre degli standard minimi ai campi perchè mantenere un terreno in condizioni ottimali significa per le società impegnare dei soldini che altri potrebbero avere nella disponibilità per allestire magari una rosa competitiva. Nel caso specifico, lo stesso Nardò ci guadagnerebbe a giocare su un campo dignitoso.
Tornando alla partita, la stessa viene rovinata dall’episodio del gol di Cittadino mentre il collaboratore dell’arbitro segnalava una precedente posizione irregolare di un calciatore rossonero. L’arbitro, come è nelle sue facoltà, decide di non considerare la segnalazione e questo inasprisce gli animi. Lo stesso fair play va a farsi benedire quando Viscomi mette la palla fuori per permettere i soccorsi ad un calciatore granata a terra; sul susseguente fallo laterale, la squadra di casa tenta la via del gol con Calemme invece di restituire la palla. A quel punto la gara in campo e sugli spalti, almeno nella prima frazione, diventa veramente difficile.
Il Foggia è bravo nel secondo tempo ad abbassare i ritmi, ad aggredire i portatori di palla, a spezzettare il gioco costringendo i neretini a stare lontano da Fumagalli che non deve fare gli strordinari del primo tempo.
Questa volta i rossoneri, dopo le due ultime esperienze, non si fanno rimontare e portano a casa i tre punti dimostrando ancora una volta di sapersi adeguare all’avversario di turno. L’assenza di Anelli si sente anche se la difesa, grazie anche a un grande Fumagalli, non si fa penetrare ma è certo che quando tornerà a far coppia dietro con Viscomi, Gentile potrà dare una mano nella rifinitura e la squadra potrebbe fare un bel salto di qualità.
Ora bisognerà sfruttare il doppio turno casalingo per evitare la fuga del Bitonto che, in questo momento, sembra essere il vero avversario degli uomini di Corda.