Tutto è capire il giudizio di Zeman dopo la gara di Picerno. È lui l’unico a comprendere se era quello il Foggia che si aspettava dopo averlo visto crescere negli allenamenti, o anche lui è rimasto sorpreso, come i tifosi, per una prestazione sicuramente opaca.
Il campo piccolo e il terreno in sintetico non possono rappresentare delle attenuanti soprattutto perchè ampiamente previsti alla vigilia. Non si possono pertanto prevedere le difficoltà e non far niente per superarle.
Fa rabbia anche riuscire a parare un rigore e non riuscire ad essere più lesti degli avversari a spazzare la palla, così come fa riflettere il fatto che le due occasioni più importanti di tutta la gara arrivino da Di Pasquale e da Vigolo, i calciatori meno impegnati degli altri in questa prima fase del campionato.
Detto questo, meglio feriti che morti, meglio tornare con un punto rispetto a restare a mani vuote anche perchè la classifica, alle spalle del Bari, racchiude tante squadre in un fazzoletto e bastano un paio di vittorie per prendere il largo.
Quindi bisogna far buon viso a cattivo gioco, bisogna guardare al famoso bicchiere mezzo pieno, quello che magari ci fa dimenticare certe prestazioni incolori.
Non è sicuramente crisi, magari è solo necessità di riuscire a mettere in campo quanto di buono viene fatto in settimana e forse far riposare qualcuno che sinora ha tirato la carretta in favore di chi scalpita per trovare più spazio nell’undici rossonero.
(ph. Alessandro Forcelli)