di Massimiliano Contini
Sotto i riflettori dello Zaccheria il Foggia batte in rimonta per 2 – 1 il Padova e conquistando la seconda vittoria in campionato riduce la penalizzazione a -2 e soprattutto scaccia momentaneamente la crisi dei rossoneri. Personalmente non sono il tipo di persona che si fa condizionare dal risultato, ma piuttosto il sottoscritto guarda come si è arrivati a quel punteggio finale, pertanto in quest’articolo pur essendo felice per la vittoria dei rossoneri leggerete ciò che secondo me ieri sera non ha funzionato per niente e ciò che negli ultimi minuti invece mi ha convinto. Il primo tempo lo definirei davvero molto mediocre, se si esclude infatti la buona prova del gladiatorio Kragl che per 45 minuti è stato comunque l’unico che davvero ha cercato di tenere in apprensione la retroguardia padovana, il resto della squadra mi è sembrato davvero molto impalpabile ed evanescente, solo tanto e stucchevole possesso palla fine a se stesso e nulla più. Nella ripresa sul punteggio di 0 -1 con alle porte la quarta sconfitta consecutiva sinceramente mi aspettavo sin dal primo minuto una reazione veemente da parte degli uomini di Grassadonia, reazione che, ahimè per larghi tratti della seconda parte di gara non c’è stata, anzi, si è continuato con questo noioso e infruttifero possesso palla. Fortunatamente dopo il momentaneo pareggio di Kragl, il quale ha anche la fortuna di trovare la “collaborazione” del portiere del Padova che trasforma la palla in una saponetta che scivola impietosa nella sua rete, il Foggia cambia marcia ed incomincia a piacermi davvero tanto. Improvvisamente ritrovo negli occhi dei calciatori quella grinta e quella determinazione che non vedevo da moltissimo tempo, finalmente il Foggia ha smesso di usare il fioretto ed ha incominciato a lavorare di sciabola, gioco sulle fasce cross e pressing collettivo. Questo è il Foggia che voglio vedere. Perché con questo atteggiamento propositivo anche se si è stanchi si combatte talmente tanto che fino alla fine riesci addirittura a raddrizzare una partita nata male e finita bene grazie ad un eurogol di Cicerelli che scaccia i fantasmi del quarto K.O. consecutivo e salva la panchina di Grassadonia. In sostanza il Foggia per me è stato largamente insufficiente per un’ora e buono per l’ultima mezz’ora, ma nonostante la vittoria i dubbi rimangono:
5 gare di campionato disputate e 1 solo gol realizzato su azione da parte degli attaccanti rossoneri. Bizzarri a mio avviso deve accomodarsi in panchina fino alla fine del campionato visto che in porta oltre a non essere più efficace ed efficiente come un tempo trasmette insicurezza a tutto il reparto difenso(che giù di natura è piuttosto “traballante” ed incerto(non dimentichiamo la valanga di gol subiti lo scorso campionato, ben 68)
Grassadonia si, Grassadonia no. Ieri sera leggendo ed ascoltando le opinioni post – gara c’era chi nonostante la vittoria ottenuta contro il Padova chiedeva la testa dell’allenatore, ma c’era anche chi invece almeno per questa volta lo ha “graziato” nonostante non fosse sceso in campo un Foggia scintillante. Per quanto mi riguarda credo che chi vince abbia sempre ragione, ergo io aspetterei la partita contro il Benevento per rivalutare poi in seguito lo stato delle cose partendo dal presupposto che con la corazzata giallorosa di mister Bucchi si può perdere, bisognerà verificare se l’ultima mezz’ora tutta cuore e grinta degli uomini di Grassadonia ha segnato l’inizio della svolta stagionale, oppure più semplicemente è stato un fuoco di paglia. Se domenica sera il Foggia si farà prendere a pallate dai sanniti allora è giusto(ovviamente è un mio parere) che Grassadonia se ne vada, mentre se il Foggia riuscirà a tirar fuori una prestazione di qualità e di carattere allora si dovrà dare fiducia all’allenatore salernitano sperando pian piano che questo Foggia cresca. Il Foggia riparte oppure no ? Allo stadio Ciro Vigorito di Benevento avremo l’ardua sentenza.