Più che per la bravura delle difese, le reti inviolate sono frutto della pochezza offensiva delle due compagini, dotate di buona volontà ma prive di senso tattico e soprattutto di attaccanti poco avvezzi a trovare la via della rete.
Il Foggia deve fare a meno dei due centrali difensivi fuori per squalifica e Cudini si inventa la difesa con tre uomini grazie ai rientranti Rizzo e Di Noia con Salines spostato come braccetto di destra, in attacco la coppia Tounkara e Tonin. Nel Potenza in attesa dell’arrivo del nuovo mister, si accomoda in panchina il secondo Pietro Di Giorgio che schiera in attacco il duo formato da Di Grazia e Rossetti.
La gara inizia sotto una pioggia fastidiosa e costante che presto rende insidioso il manto erboso dello Zaccheria. Le due squadre non si nascondono e si affrontano a viso aperto. I primi minuti sono di marca ospite ma il tentativo di Grazia su errore di Vezzoni viene bloccato da Nobile. Rispondono i rossoneri con una sortita offensiva di Di Noia ma il suo intervento in scivolata finisce a lato. Al quarto d’ora si rende ancora pericoloso il Foggia con due azioni concluse entrambe di testa in modo impreciso la prima da Tounkara e la seconda da Vezzoni. Gli animi si surriscaldano e, complice il silenzio dello stadio vuoto che amplifica le voci del campo, l’arbitro ammonisce per proteste Cudini allontanando contemporaneamente il preparatore atletico del suo staff. Al 31’ Martini ci prova dalla distanza ma trova un attento Alastra che devia in corner. L’ex portiere rossonero sale sugli scudi sei minuti più tardi quando respinge in tuffo il tiro dagli undici metri di Peralta, rigore sancito per un netto fallo di Armini su Tonin lesto a rubare palla ad una difesa lucana, nell’occasione, poco sveglia.
Il tiro di Di Grazia sventato da Nobile ad inizio della ripresa rende chiare le intenzioni dei lucani che vorrebbero portare a casa il bottino pieno. Il Foggia risponde con il solito Tonin che impegna Alastra ma sembra più remissivo ed attendista della prima frazione, chiudendosi nella propria metà campo e lasciando il pallino del gioco agli avversari. Per questo motivo De Giorgio al 63’ cambia la coppia d’attacco inserendo Asencio e Gagliano. Due minuti dopo Nobile sventa in bello stile una conclusione acrobatica di Candellori. Inspiegabilmente Cudini effettua i cambi oltre la mezz’ora ma né l’ingresso di Odjer, né quello di Schenetti danno l’esito sperato. Nell’ultimo minuto di recupero l’arbitro sorvola su un vistoso atterramento di Garattoni in area suscitando l’ira dei satanelli.
Foggia – Potenza 0-0
Foggia (3-4-1-2)
Nobile; Salines, Di Noia, Rizzo; Garattoni, Martini (32’st Odjer), Frigerio, Vezzoni (39’st Schenetti); Peralta; Tonin, Tounkara. A disp. Cucchietti, De Simone, Castaldi, Vacca, Marino, Pazienza, Agnelli, Fiorini, Papazov, Rossi, Idrissou. All.Cudini
Potenza (3-5-2)
Alastra; Armini, Sbraga, Maddaloni (43’st Hristov); Hadziosmanovic (6’st Gyamfi), Schiattarella, Candellori, Saporiti (1’st Steffè), Volpe; Di Grazia (18’st Asencio), Rossetti (18’st Gagliano). A disp. Gasparini, Iacovino, Monaco, Prezioso, Pace, Laaribi, Verrengia,, Pisapia. All. De Giorgio
Arbitro: Mirabella di Napoli
Assistenti: Asciamprener Rainieri di Napoli e De Luca di Merano
IV Uff: Coppola di Castellammare di Stabia
Ammoniti: Martini (F), Armini (P), Di Grazia (P), Rizzo (F)
Note: Al 37’ Alastra para un rigore a Peralta