Un pareggio che ha il sapore amaro della sconfitta perchè i tre punti erano a portata di mano ma l’ennesimo palo della stagione ed un rigore che, anche alla moviola, resta dubbio riportano il Foggia nella triste realtà di una classifica preoccupante.
La squadra rossonera sbaglia l’approccio alla gara forse anche per un inaspettato cambio tattico di Pillon ma dopo una decina di minuti le squadre si affrontano a viso aperto senza fronzoli e calcoli ma con la grinta richiesta alla vigilia da entrambi gli allenatori.
Il Pescara mostra i muscoli, dimostra di essere una squadra da vertice ma le occasioni più ghiotte capitano nei pressi della porta difesa da Fiorillo. L’impressione è stata che il Pescara non era efficace negli ultimi metri, non liberava l’uomo dinanzi alla porta, provava solo con tiri dalla distanza ed il tutto veniva confermato dalla quasi inattività di Leali, fatta eccezione per la normale amministrazione.
La prestazione del Foggia fa seguito a quella di Palermo e forse ci dice che la partita contro il Crotone può essere un lontano e brutto ricordo. Il tutto però non basta, bisognerà vincere e soprattutto non perdere le occasioni con le squadre concorrenti.
A Padalino va riconosciuto il merito di aver dato comunque una identità alla squadra, di aver sistemato la difesa, vero limite di questa squadra nel girone di andata, e di aver rigenerato e ricollocato calciatori come Galano e Busellato che oggi sono stati un gradino oltre i compagni.
Ora però bisogna passare all’incasso, certe prestazioni devono far portare a casa i tre punti.
(nella foto il gol di Deli)