di Massimiliano Contini
Ennesimo pareggio per il Foggia che dopo il pari senza reti contro il Palermo replica sei giorni più tardi imponendo il pari al Pescara.
Al triplice fischio del direttore di gara se guardiamo la classifica, quello di ieri si potrebbe considerare un buon pareggio visto che comunque il Pescara è una squadra candidata a lottare fino alla fine della stagione per la promozione diretta in serie A. D’altro canto però la domanda sorge spontanea: ”Il Foggia visto contro Palermo e Pescara poteva fare qualcosa di più?” La mia risposta è affermativa visto il momento di forma non proprio brillante che fino alla settimana scorsa stavano attraversando sia i siciliani che gli abruzzesi. Foggia – Pescara è stata la fotocopia di Foggia – Palermo. La grinta e la determinazione ai rossoneri di mister Padalino non mancano, però c’è altresì da sottolineare la difficoltà dei satanelli ad impostare una manovra offensiva degna di questo nome, la squadra crea poco in attacco perché i giocatori corrono poco.
In molti si soffermano sugli schemi di gioco, ma qui la questione non riguarda il 3- 5-2 o il 4-3-3 ma il tema principale della questione è la condizione fisica del Foggia che secondo me non è del tutto ottimale.
Infatti se analizziamo i primi tempi contro Palermo e Pescara si nota subito una problematica ben precisa: Quando gli avversari corrono ad un ritmo elevato e pressano in maniera coordinata, il Foggia fa fatica ad affacciarsi in attacco, mentre quando con il passare dei minuti il ritmo degli avversari cala, il Foggia incomincia a giocare meglio. Pertanto mi auguro che ritorni in campo il Foggia visto contro il Verona, (quello che corse e pressò a perdifiato per 95 minuti), altrimenti se cosi non dovesse essere allora prepariamoci a vedere sempre un Foggia che “giocherella” con la palla a centrocampo nella speranza che qualcuno la butti dentro.
Capitolo Kragl attaccante: mi dispiace scriverlo, caro mister Padalino, Kragl attaccante NON FUNZIONA. La forza del tedesco sta nel correre e nel crossare il più possibile sulla fascia sinistra e non quella di concretizzare in area di rigore, mettere Kragl in avanti significa ogni volta giocare praticamente in 10 proprio perché il buon Oliver giocando fuori ruolo non riesce a tirare fuori il meglio di se stesso risultando cosi evanescente.
Per quanto riguarda l’attacco sono perplesso fino ad un certo punto per la scarsa vena realizzativa di Iemmello e Galano (6 gol complessivi è il misero bottino del tandem offensivo) è ovvio che se il Foggia fa fatica a costruire manovre offensive rapide ed incisive gli attaccanti riescono a fare ben poco. D’altro canto però un pollice in su lo meritano senza dubbio Martinelli, Leali Billong e Deli. Questi ultimi sono stati autori di una buona prova. Il Foggia per la salvezza è ancora vivo, ma pensando alla partita contro il Padova bisognerà a mio avviso migliorare la condizione fisica dei calciatori e rimettere immediatamente Kragl sulla fascia sinistra, laddove può veramente incidere al meglio. Nel momento decisivo della stagione bisogna correre più degli avversari e mettere i giocatori nella loro posizione naturale, senza fare troppi esperimenti inutili, perché d’ora in poi ogni scelta giusta o sbagliata che si farà determinerà la salvezza o la retrocessione. Forza Foggia!!