Chiedo scusa al Dio del calcio Eupalla, tanto caro a Gianni Brera, se “prendo in prestito” dal Corriere dello Sport del 12 luglio 1982 il titolo che allora celebrava gli azzurri Campioni del Mondo dopo 44 anni dal precedente successo. Gli eroi sono quelli che “per eccezionali virtù di coraggio o abnegazione s’impongono all’ammirazione di tutti” … o quasi. Solo in seimila, infatti, hanno deciso di vedere le gesta dal vivo, quei seimila che non hanno mai smesso di applaudire, esortare, tifare per chi, come i satanelli scesi oggi in campo, ci ha messo corpo, anima e cervello, per dirla alla Cherubini, per onorare i colori rossoneri.
E’ la partita di ritorno della prima giornata dei playoff nazionali, per i padroni di casa le speranze sono legate ad un lumicino: devono vincere con almeno tre gol di scarto contro la bestia nera del Cerignola se non vogliono finire fuori dagli spareggi promozione. Mister Rossi ha seri problemi di formazione e porta in distinta solo 18 calciatori, dovendo rinunciare agli infortunati Odjer, Ogunseye e Garattoni nonché allo squalificato Thiam. In difesa Leo fa posto a Rutjens che affianca Rizzo e Kontek, a centrocampo Petermann torna in cabina di regia, gli interni sono Di Noia e Frigerio mentre i “quinti” Bjarkason e Costa. Sul fronte offensivo spaziano Beretta e Peralta preferiti a Iacoponi. Gli ospiti rinunciano ad Achik ma schierano dal primo minuto Malcore. In difesa è Allegrini a prendere il posto dello squalificato Capomaggio.
Il Foggia è determinato sin dai primi minuti, al 4’ va al tiro con Petermann dalla distanza ma la conclusione è deviata in corner. Tre minuti più tardi si registra l’unica occasione del primo tempo degli ofantini che con Malcore non sfruttano un errore difensivo dei rossoneri, blocca a terra Dalmasso. I padroni di casa stazionano costantemente nella metà campo avversaria ma cozzano contro la compattezza difensiva degli uomini di Pazienza che ricorrono con sistematicità al fallo per interrompere le trame offensive avversarie. Per questo motivo il Foggia cerca di sfruttare i calci da fermo, al 18’ la punizione di Costa viene deviata dalla barriera mentre al 34’ su ennesima battuta dalla bandierina, la palla attraversa tutta l’area e finisce sui piedi di Kontek che a porta praticamente sguarnita e da ottima posizione manda alto.
Il copione della ripresa è lo stesso, al 5’ Bjarkason di testa su cross di Costa colpisce la parte alta della traversa. Poco più tardi lo stesso Costa su punizione lambisce il palo alla destra di Saracco che si erge a protagonista, prima facendosi ammonire per perdita di tempo e poi per un doppio intervento salva risultato su Kontek e su Petermann. Il forcing continua ed al 34’ dà i suoi primi frutti con Schenetti, subentrato ad un malconcio Di Noia, che con un perfetto diagonale rasoterra supera l’estremo difensore gialloblu. Al terzo minuto di recupero Frigerio raddoppia con un gran tiro dalla distanza, regalando gli ultimi istanti di speranza ad uno Zaccheria che avrà modo di esplodere definitivamente quando all’ultimo giro di lancette del tempo aggiunto sancito dal direttore di gara, Kontek al terzo tentativo della partita infila un Saracco immobile. Da quel momento scoppia l’apoteosi foggiana in netto contrasto con la disperazione dei cerignolani che, seppur con tanta sofferenza patita, stavano già pregustando la qualificazione. Una rimonta a cui neanche i più ottimisti ci credevano veramente e che si è concretizzata negli ultimi 17 minuti (recupero compreso) di una partita che rimarrà scolpita a caratteri cubitali nella storia del calcio foggiano.
Foggia – Cerignola 3-0
Marcatori: 34’st Schenetti (F), 45’+3st Frigerio (F), 45’+6st Kontek (F)
Foggia (3-5-2)
Dalmasso; Rutjens (1’st Leo), Kontek, Rizzo; Bjarkason, Frigerio, Petermann, Di Noia (7’st Schenetti), Costa (39’st Iacoponi); Peralta (90’+7st Di Pasquale), Beretta. A disp. Raccichini, Vacca, Capogna. All. Rossi
Cerignola (3-5-2)
Saracco; Blondett, Allegrini (5’st D’Ausilio), Ligi; Coccia (39’st Righetti), Langella (9’st Bianco), Tascone, Sainz-Maza, Russo; D’Andrea (39’st Samele), Malcore (9’st Achik). A disp. Fares, Trezza, Olivera, Inguscio, Montini, Mengani, Botta, Ruggiero, Giofré. All. Pazienza
Arbitro: Giordano di Novara
Assistenti: De Angelis di Roma 2 e Cravotta di Città di Castello
IV Uff: Madoni di Palermo
Ammoniti: Rutjens (F), Tascone (C), Allegrini (C), Peralta (F), Sainz-Maza (C), Saracco (C), Costa (F), Kontek (F), Blondett (C)