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E vai…

“Il buon giorno si vede dal mattino” o forse per questa prima del Foggia bisognerebbe affidarsi al più prudente “Una rondine non fa primavera“. E comunque, al di là del proverbio più azzeccato per questa vittoria rossonera, rest il fatto che, anche se solo a tratti, si è tornato a rivedere il calcio spumeggiante di un tempo, quel tempo che a Foggia non vuol saperne di restare solo un bel ricordo.
È difficile stabilire il migliore in campo, è altrettanto impossibile provare a stilare delle pagelle perchè quello che è emerso da questo primo turno di Coppa Italia è la forza del collettivo che esalta il gioco e rischia di offuscare i singoli. Certo i meccanismi non sono del tutto oleati, per esempio si concedono numerose palle inattive ma, per essere solo il 21 agosto, i progressi sono già abbastanza evidenti. A tratti si è visto un gioco veloce, abbastanza fluido che, completata l’intesa tra i singoli, potrà essere più redditizio e sicuramente bello da vedere.
Sabato prossimo sarà campionato, la posta in palio sarà più importante ma, senza ombra di dubbio, possiamo partire dal presupposto che la Paganese allo Zaccheria non abbia voluto fare la vittima sacrificale, che avrebbe voluto passare il turno ma anche che il risultato alla fine sia giusto e legittimo.
Il Foggia a me è piaciuto e il risultato è certamente arrivato più per i meriti del Foggia che per i demeriti dell’avversario. Si è rivista insomma una squadra che per vincere sceglie di fare un gol in più degli avversari e non subirne uno in meno degli abbesari.
Infine poi, è stato commovente vedere ed ascoltare la gente sugli spalti sperando che si sia saltato definitivamente il fosso per giungere a rivedere gli abbracci della gente e la gioia per un miracolo che potrebbe realizzarsi.
Intanto un plauso a questo nuovo Foggia che da stasera farà sognare i suoi tifosi.