Il 12 luglio è alle porte ed entro quella data si saprà il futuro del calcio giocato, quello che dovrebbe scrollarsi di dosso vicende legate a ricorsi, tribunali e sentenze. Si ripartirà dalla serie D, probabilmente, ma lo si farà con un rinnovato entusiasmo e con la voglia di riscalare la montagna. Ci sono delle offerte depositate al comune di Foggia da parte di chi vorrebbe riprendere il timone del calcio rossonero ma la sensazione è che l’offerta che si aspettava, quell’offerta da considerare irrinunciabile, non sia giunta sul tavolo di Franco Landella.
Dalle dichiarazioni del primo cittadino ci sarebbe la volontà netta di affidare la società a gente seria e soprattutto a gente che sia solida dal punto di vista finanziario. E se invece si presentassero solo gruppi che non arriverebbero a soddisfare in pieno le volontà di Landellla, cosa potrebbe succedere? Purtroppo il sindaco dovrebbe cedere il Foggia a chi si fa avanti altrimenti il calcio sparirebbe definitivamente. Ricordiamo, infatti, che in queste situazioni non è contemplato “l’anno sabbatico” per cui, non affidando a nessuno il titolo sportivo, si andrebbe a ripartire, l’anno successivo, dalla Terza Categoria con un nuovo titolo e con nessuna possibilità di saltare le categorie.
La speranza resta quella che sul tavolo del sindaco giungano numerose offerte valide ma se così non fosse, ci sarebbe da far buon viso a cattivo gioco. Non ci sono purtroppo alternative anche se, dopo tante brutte esperienze, sarebbe il caso di ripartire con umiltà, senza fretta, con lungimiranza, con buona volontà e non con una approssimazione che porterebbe alla sparizione improvvisa, come per una bolla di sapone, secondo un rito che a Foggia purtroppo si conosce da tempo immemorabile.