Sembra un film che avevamo visto da spettatori lo scorso anno dopo la mancata iscrizione del Bari in serie B. I calciatori, tutti svincolati, un po’ alla volta lasciavano il capoluogo pugliese per accasarsi un po’ dappertutto.
Questa volta a Foggia si è protagonisti di un nuovo film, con lo stesso epilogo di quello girato a Bari lo scorso anno. Anche adesso si legge delle diverse sistemazioni di quelli che pochissimo tempo fa erano i beniamini di chi frequestava lo Zaccheria.
Si pensava a far cassa con qualcuno di loro, magari per riuscire a finanziare un nuovo campionato dignitoso. Ad ogni sessione di mercato si parlava della cessione di Deli, di Gerbo e soprattutto di Kragl. Proprio il tedesco era al centro di voci che lo volevano in mezza Italia, in squadre di serie A ed il suo nome era affiancato a cifre importanti alle quali era difficile poter rinunciare.
Qualche giorno fa il direttore Nember ha detto che a gennaio si era provato a vendere il calciatore ma le offerte, all’atto pratico, erano inconsistenti e poco allettanti.
Diciamo subito che il calciatore aveva ed ha doti tecniche importanti ma è anche vero che alla fine è il mercato che decreta il reale valore di un calciatore.
Se da svincolato di Kragl si parla di Benevento e di serie B, evidentemente la retrocessione in questa stagione sta condizionando anche il suo trasferimento.
Purtroppo sappiamo cosa è successo al Foggia ma una considerazione va fatta per il futuro: i passi vanno fatti con la propria gamba. Se si pensa ai soldi spesi per il riscatto, ai soldi spesi per l’ingaggio se lo avesse preso per intero, considerando solo il bilancio economico della operazione, siamo sicuramente oltre quello che si può permettere una società come quella che si pensava stesse a Foggia.
Restando in serie C e con una società nuova, pur volendo venderlo a luglio, nelle casse, presumibilmente, sarebbe entrato molto poco.