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Dalla parte di Leali

di Mimmo Attini

Le lacrime di Leali sono quelle di tutto il popolo rossonero. Ma sia ben chiaro, il portiere del Foggia è stato il migliore in campo e questa la dice lunga su una squadra che a Cremona doveva giocare ad una porta e che invece non ha mai fatto un tiro in porta.
Leggendo i vari commenti sui social, nessuno se l’è presa con l’estremo difensore rossonero, anzi per Leali solo parole di incoraggiamento e di vicinanza. Se il Foggia dovrà retrocedere le colpe sono di altri. Una campagna acquisti scriteriata e una squadra che non ha mai evidenziato una minima trama di gioco. Se a questo si aggiunge una condizione atletica scandalosa allora è evidente che questo Foggia potrà salvarsi solo con un vero e proprio miracolo. Ma da queste parti siamo abituati ad altro.
Possibile che una squadra che deve salvarsi non riesca a mettere in campo quella cattiveria agonistica da ultima spiaggia? Possibile che in campo manchi quel senso di appartenenza ad una maglia e quel senso di rispetto per una comunità che anche oggi, in quel di Cremona, erano oltre mille per credere ancora nel sogno salvezza?
Una squadra che deve salvarsi e che in tutta la partita non fa un solo tiro in porta, non ha alcuna possibilità di appello. Le maglie vanno sudate ma soprattutto rispettate perché ai tifosi del Foggia, più che la retrocessione, spaventa l’assoluta apatia calcistica di una squadra che avrebbe dovuto lottare per difendere quei colori. E allora poco importa se l’errore è stato del miglior in campo; Leali resterà sempre un beniamino per i suoi tifosi.