di Mimmo Attini
Se in conferenza stampa mister Grosso ha detto che i suoi uomini hanno subito l’atmosfera dello Zaccheria, allora è evidente che oggi il pubblico foggiano è stato veramente il dodicesimo uomo in campo.
Dopo la brutta sconfitta di Perugia, Pasquale Padalino aveva chiesto ai suoi uomini una reazione di squadra fatta di cuore e grinta, e così è stato.
Serviva la partita perfetta e i giocatori del Foggia hanno dimostrato che quella maglia non va solo indossata ma va sudata.
Già durante la fase di riscaldamento si percepiva una tensione e una concentrazione diversa. C’era voglia di rivalsa per dimostrare ai propri tifosi un senso di attaccamento a quei colori.
Eppure l’impresa non era delle più facili, considerando la forza del Verona terzo in classifica.
I satanelli hanno cercato di fare la partita sin dal primo minuto. Hanno pressato su tutti i portatori di palla e hanno corso per tutti i 96 minuti di gioco.
È sembrato un Foggia diverso anche nella condizione fisico-atletica.
Nonostante il Verona sia passato per due volte in vantaggio, i rossoneri non hanno mai mollato e hanno messo alle corde la compagine veneta. E se una squadra meritava la vittoria questa è sicuramente il Foggia considerando l’errore di Iemmello dal dischetto e la colossale occasione sprecata da Galano che si è fatto parare un tiro a colpo sicuro.
Certo, non tutti i problemi sono stati risolti se pensiamo che anche in questa giornata i rossoneri hanno subito due gol. Ma quello che è piaciuto è stato l’atteggiamento. Il Foggia ha finalmente capito che il suo obiettivo è la lotta per la salvezza, che potrà raggiungere solo se continuerà a lottare in campo con la grinta e la determinazione vista oggi.
È cominciato un nuovo campionato per il Foggia e siamo certi che i ragazzi in campo saranno undici leoni.
Se poi non dovesse bastare, ci sarà sempre lo Zaccheria a spingere i ragazzi … ci sarà sempre l’effetto Zac.
(nella foto il gol di Gerbo)