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Cronaca di un giorno indimenticabile

di Antonio Cascavilla
È il 16 maggio 2019. Un giorno freddo, buio e nuvoloso.
A San Giovanni Rotondo si respira aria di festa e gioia perché dopo ben tredici anni tornava la striscia rosa del Giro d’Italia.
Ricordo quella mattina come se fosse ieri.
Misi la sveglia quasi all’alba e subito andai in giro per la città. Il paese per l’occasione era stato colorato di rosa, perfino la grande croce posta sul sagrato della Basilica di San Pio era stata illuminata con questo colore. La croce era diventata il simbolo della tappa, quasi una punta di diamante, un punto di riferimento per i ciclisti.
Il pubblico delle grandi occasioni era pronto. I bambini, gli adulti, i ragazzi, gli anziani, tutti. I loro volti erano pieni di stupore nel vedere i tanti giornalisti, i mezzi della Rai e gli ex campioni arrivati in città per raccontare la pedalata che da Cassino portava a San Giovanni Rotondo, da un monastero ad un convento, dall’abbazia fondata da San Benedetto a San Pio.
Nel pomeriggio la tensione cominciò a salire. Sul piccolo paese del Gargano il sole si fece spazio tra le nuvole, l’attesa dei ciclisti era quasi finita.
I deejay della radio fecero partire alcuni remix anni novanta, bisognava caricare il popolo italiano.
Mancava poco, la carovana aveva appena superato il vicino paese di San Marco in Lamis, gli elicotteri della Rai erano già in città. Dopo pochi attimi, come due fulmini, arrivarono Fausto Masnada (campione di tappa) e Valerio Conti (maglia rosa) che sfruttarono il rettilineo di Viale Aldo Moro e proseguirono fino al traguardo. Poco più tardi giunsero gli altri ciclisti.
Quel giovedì di metà maggio fu un giorno indimenticabile per il Gargano ma soprattutto per San Giovanni Rotondo.
Il Giro d’Italia, rientrò tra gli eventi più importanti del biennio 2018/19 considerando la visita pastorale di Papa Francesco del 17 marzo 2018 e la doppia visita del Presidente del Consiglio dei Ministri prof. Giuseppe Conte avvenuta il 21 settembre e il 4 maggio 2019.
Di quella giornata restano i ricordi e le emozioni nel vedere due ragazzi italiani sul podio.
Pochi mesi prima dell’evento, durante un’intervista, avevo chiesto a Davide Cassani (CT della Nazionale Italiana ciclisti) quanto era importante per un italiano vincere il Giro d’Italia e la sua risposta fu: “Tutti noi italiani siamo affezionati al Giro d’Italia e questo è il sogno di tanti. Per me un sogno era vincere una tappa e indossare un giorno la maglia rosa. Non ho mai ambito a vincere il Giro perché da subito mi sono reso conto che non era nelle mie possibilità, però per un italiano rimane il sogno più grande”.
Quest’anno l’evento rosa, come tutti gli sport, è stato annullato. Tra le tappe doveva esserci nuovamente il Gargano con la bella cornice di Vieste.
Speriamo di poter tornare al più presto a tifare e a cantare il nostro inno, perché anche lo sport fa parte della cultura italiana.
Il proverbio dice che “l’unione fa la forza”. Noi Italiani, quando vogliamo, lo sappiamo esprimere bene.
Ad maiora semper Italia.