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Ciao Tonino!

Ho la fortuna e l’onore di averti conosciuto, di aver condiviso momenti belli e brutti della nostra vita, della passione comune che è il Foggia, per cui hai dato il tuo tempo, il tuo impegno, la tua vita.
Venivi sempre tu da me per primo a salutare, la tua stretta di mano forte e sincera, semplice e calda come solo chi ha un cuore buono sa dimostrare.
Era bello stare insieme, parlare della strada, da cui siamo partiti, del calcio, di Dio, di tutto: anima semplice, nobile, a guardare il mondo dal basso e dal mezzo, senza giudicare nessuno e sempre sempre sempre col sorriso e con la positività, anche in mezzo alla tempesta o al nero più assoluto tu eri lì, a fare il tuo dovere, fino in fondo.
A volte mi sembrava che stessi apposta ad aspettarmi, per parlare della tua famiglia, dei tuoi sogni, del tuo passato, di te: mi vengono in mente le lunghe chiacchierate sulla panchina, a bordo campo, la scusa di aiutarti a prendere i palloni per stare un altro po’ insieme, i palloni che lanciavi apposta dall’altra parte per sapere la risposta alle tue domande, per concludere il discorso, per stare un altro po’ così.
Ogni squadra è composta di corpi, di gambe, di tecnica, ma anche di cuori, di carne, di anime che si incrociano, si incontrano, si legano: ti saluto Tonì, gli angioletti lì su nel cielo ti aspettano, vedi un po’ se le casacche sono quelle giuste, tu che avevi sempre tempo per tutti sistema un po’ la squadra del Paradiso e, già che ci sei, non dimenticarti di noi.
So che lo farai da lassù.

Rosario De Rosa