Il colloquio con il sindaco ha manifestato in modo netto quella che è la sensazione di tanta di quella gente e cioè che la trattativa, come tante vissute negli anni, potrebbe svanire nel nulla.
Sia ben chiaro, il sindaco non ha manifestato la sua perplessità nei confronti di Follieri ma siamo certi che lo avrebbe fatto nei confronti di chiunque si fosse avvicinato al Foggia con progetti importanti e promesse nel lungo e nel breve termine.
Se da un lato ha ragione lo stesso Follieri che dichiara che la solidità economica del suo gruppo deve essere vagliata da chi vende, dall’altro fa bene il sindaco a volerci vedere chiaro nell’interesse della città, dei tifosi e della loro passione.
Non dimentichiamoci che tanto interesse nei confronti di una squadra di serie D è legata soprattutto ai numeri sviluppati dai suoi sostenitori, dalle presenze allo stadio, dagli abbonamenti, dai numeri degli store, altrimenti di squadre in vendita ce ne sarebbero tante altre, magari quelle che non hanno mai raggiunto le mille unità sugli spalti. Fa bene quindi il sindaco a cercare di tutelare la propria comunità nei confronti di chicchessia.
Lo stesso Landella ha bene in mente che questa società è nata solo un anno fa con il suo consenso e che nei programmi non sembrava ci fosse un impegno di un solo anno per cui, se si devono modificare gli assetti societari, che gli stessi portino ad un miglioramento e non ad un disimpegno.
In ogni caso, indipendentemente dalle volontà di chi viene dipinto come terzo incomodo e cioè la dott.ssa Pintus, il sindaco ha voluto precisare quali debbano essere le linee guida che dovrebbero guidare il passaggio delle quote affinchè venga tutelato un patrimonio che appartiene, ancor prima che ad un gruppo o ad una cordata, alla gente, quella che pretende serietà e poche chiacchiere.