Questa testata, per scelta editoriale, non prova a stilare pagelle sui singoli ma in questa gara vogliamo fare un’eccezione e magari non daremo dei numeri mentre proveremo a dare dei giudizi.
Bizzarri, che sembrava dover saltare la partita, probabilmente è stato il migliore in campo essendo determinante in almeno in un paio di occasioni. Per quel che riguarda la coppia centrale di difesa, Ranieri, come tutta la squadra, è partito in sordina ma con il tempo è tornato ad essere il calciatore che tutti a Foggia hanno apprezzato; Martinelli, se si fa eccezione per un paio di errori in fase di impostazione, ha meritato ampiamente la sufficienza. Riguardo ai difensori esterni, Gerbo e Kragl, probabilmente hanno disputato la loro peggiore partita in stagione, un po’ per la posizione in campo che non è proprio quella adatta a loro, un po’ perchè ogni tanto una partita storta ci può stare. A centrocampo Agnelli ha lottato come sempre, ha provato a far bene le due fasi, ha fatto un placcaggio che andava fatto mentre non si è fermato quando gli è venuto di farne un altro. Per questo motivo, secondo noi, non merita la sufficienza. Busellato ha svolto il compitino ma non ha aggiunto niente di proprio. Rizzo, invece, farebbe bene a dimostrare di meritare il posto in squadra, lottando in campo, facendo la differenza senza lamentarsi nelle conferenze stampa.
Chiaretti è stato scelto al posto di Galano e, obiettivamte, non ha ripetuto la prova di Cittadella e non è andato oltre il palo colpito allo scadere del primo tempo. Mazzeo è stato molto attivo ed è entrato prepotentemente nelle due azioni che hanno portato a colpire i 2 legni. Qualche tempo fa Grassadonia disse che su Iemmello non bisognava avere fretta ma forse avrebbe dovuto proprio dirlo a se stesso.
Riguardo al mister possiamo anche pensare che abbia il diritto legittimo di provare qualcosa di diverso ma, riguardo alla difesa a quattro per esempio, la scelta andava fatta con gli uomini giusti e non nella giornata in cui mancavano Tonucci e Camporese. Forzare la scelta tecnica a La Spezia, ha portato Gerbo e Kragl ad essere progionieri di un ruolo che limitava notevolmente le loro potenzialità offensiva. Quindi ben vengano le modifiche agli schemi ma solo con gli uomini giusti.