Era il giorno di Kragl, è diventato il giorno del ripensamento, ripensamento legittimo da parte di chi vuole il meglio dal suo gruppo. Poco importa se la scelta definitiva sia stata della proprietà o dell’area tecnica, la notizia del mancato arrivo resta una notizia, di quelle che non si commentano.
La trattativa c’è stata, è stata vicina alla conclusione ma evidentemente Zeman vuole puntare sul suo gruppo, quello che gli ha messo a disposizione il ds Pavone e non vuole sacrificare nessuno della sua rosa per far posto ad un elemento, magari anche di valore, ma che dovrebbe ricominciare un percorso che è partito a luglio in Val d’Aosta.
Può essere anche che, dopo la sconfitta contro la Turris, il tecnico rossonero abbia deciso di ripensare qualche nuova soluzione ed in questa non c’era posto per il tedesco ex-Foggia.
Pensiamo che, al di là dei trascorsi di ciascun calciatore passato per Foggia, si debba tenere solo per i colori che fanno palpitare il proprio cuore, che fanno emergere quelle emozioni che uniscono un popolo.
Di Kragl ci resteranno i suoi gol, le sue bombe a magari anche un arrivo non concretizzato senza saperne i motivi, senza nemmeno volerli conoscere.
Oggi interessa concentrarsi sul campo cercando di migliorarsi nella speranza che la serata di sabato possa restare un episodio isolato. Tutto il resto è solo contorno.