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Verso un Foggia Gravina inedito

Ieri è andato di scena, allo Juventus Stadium, la partita che ha visto di fronte i bianconeri contrapposti all’Hellas Verona, squadra incontrata dal Foggia solo qualche partita fa. Risentire certi nomi pronunciati dal cronista di Dazn, ha fatto rivivere in un attimo quella sensazione di vuoto incolmabile legato ad una brutta doppia retrocessione. È la sensazione di un attimo perchè, sempre in un attimo, ci si rende conto che le vigilie si vivono sempre alla stessa maniera, con la stessa intensità, con la stessa tenacia. Si va quindi incontro ad un Foggia Gravina assolutamente inedito e quindi assente nella storia ormai centenaria del club. Tra l’altro una sfida contro un avversario di tutto rispetto che ha mantenuto gran parte dell’organico dello scorso anno, puntellandolo in alcuni ruoli. Sta di fatto che, nonostante il Gravina non sia il Verona, la vigilia, le motivazioni, la determinazione sono simili, fatta eccezione per il fatto che al Bentegodi era comunque un’ultima spiaggia.
“A piangere il morto son lacrime perse” recita un noto proverbio ed i foggiani sanno guardare avanti con la stessa passione e la stessa voglia di ritornare dove il calcio ha una visibilità diversa.
Ovviamente la storia e il blasone non portano punti e quindi bisognerà impegnarsi contro una squadra che, al momento, vanta una classifica uguale a quella dei rossoneri per cui una vittoria della squadra di patron Felleca potrebbe cominciare a creare quel solco, quel distacco necessari per ambire al primato.
Le premesse ci sono e derivano dalla puntigliosità di mister Corda che riesce a intravedere rispettivamente 93 e 84 sbagli dei suoi uomini nelle ultime due gare del Foggia che comunque hanno portato due successi sicuramente meritati. Tendere alla perfezione può e deve portare i rossoneri dove è giusto che siano ma, per riuscirci al meglio, sarà necessario impegnandosi con umiltà e con la consapevolezza di avere i mezzi per potercela fare.